“Lasciatela libera”. Anche da Ascoli, nonostante la distanza di oltre 600 chilometri con il Trentino, viene lanciato un appello a favore dell’orsa JJ4, che nelle scorse settimane era stata catturata dopo aver ucciso il runner Andrea Papi, ad inizio aprile, nei boschi della provincia di Trento. Una vicenda, quella relativa alla necessità di abbattere o meno l’animale, che nel 2020 si era reso protagonista di altre due aggressioni, che sta dividendo l’opinione pubblica italiana. Ad Ascoli, dunque, domenica pomeriggio si svolgerà una manifestazione di protesta a piazza del Popolo, organizzata dalla sezione provinciale del Movimento Animalista fondato dall’onorevole Maria Vittoria Brambilla. Da poco tempo, infatti, si è costituito un comitato anche nel Piceno, che ambisce ad essere presente sul territorio non solo a parole ma anche con i fatti. “Il nostro punto fermo – spiega il responsabile provinciale Michael Stefanìa – è e sarà sempre la tutela e il benessere degli animali, oltre che dell’ambiente. Abbiamo deciso di intraprendere questo percorso poiché abbiamo discusso di queste inadempienze con l’amministrazione comunale e fatto notare che, su questi temi, non ci sia stato un valido interessamento in passato. Il nostro principale scopo è quello di ‘dare voce a chi non ha voce’, anche sui tavoli istituzionali”. In quest’ottica, quindi, si inquadra la manifestazione di domenica, che prenderà il via alle 16 e proseguirà per tutto il pomeriggio a ridosso del palazzo dei Capitani. “Nel momento in cui l’orsa JJ4 è stata catturata – prosegue Michael Stefanìa -, i suoi tre cuccioli sono rimasti soli nel superare la paura, il freddo e la fame. La percentuale che un cucciolo di orso sopravviva prima del compimento dei due anni di vita senza la premura e la guida della mamma sono davvero poche. JJ4 sa molto bene che i suoi cuccioli hanno bisogno di lei e la sua sofferenza è sicuramente indescrivibile, mentre lei è rinchiusa tra il cemento, ad impazzire. Lasciatela libera”. Per dovere di cronaca, comunque, va ricordato che il Tar di Trento, in sede monocratica, ha sospeso l’efficacia del nuovo decreto con cui il presidente della Provincia Maurizio Fugatti disponeva l’abbattimento dell’orsa, attualmente detenuta nel centro faunistico del Casteller. Il tribunale amministrativo ha accolto il ricorso presentato dalle associazioni Enpa, Leidaa e Oipa e, fino alla data della prossima udienza collegiale, la Provincia non potrà dunque procedere all’abbattimento.