San Benedetto del Tronto – Fiaccolata dei camici bianchi in memoria della psichiatra Capovani

SAN BENEDETTO – Un minuto di silenzio per non far cadere nel vuoto la morte della psichiatra Barbara Capovani, uccisa lo scorso 21 aprile per mano di un ex paziente a Pisa. Anche la città di San Benedetto si è unita alla fiaccolata che si è svolta il 3 maggio in diverse piazze d’Italia per chiedere più sicurezza per tutti gli operatori sanitari, come spiega la dottoressa Marzia Di Nicolò, una delle organizzatrici dell’evento che ha visto sfilare decine e decine di medici in camice bianco, dal pronto soccorso fino alla rotonda Giorgini: “Abbiamo deciso di manifestare per solidarietà, noi siamo pochi come psichiatri subiamo giornalmente minacce e anche aggressioni fisiche purtroppo. Noi e i colleghi del pronto soccorso siamo in trincea perché siamo i primi ad avere contatti con i pazienti” – ha spiegato Marzia Di Nicolò.

Una manifestazione che ha avuto il patrocinio della Società Italiana di Psichiatria Sezione Marche, rappresentata dalla dottoressa Sandra Ramacciotti, amica tra l’altro della vittima: “Purtroppo quello nei confronti di Barbara, che ho avuto la fortuna di conoscere, è stato solo l’ennesimo atto di violenza nei confronti degli operatori sanitari. Vorremmo poter lavorare in sicurezza e svolgere il nostro lavoro con serenità e questo non vale solo per la salute mentale. Purtroppo è capitato anche a me di avere paura, sono brutti momenti”.

I dati sono allarmanti: sono stati 1400 i casi di aggressione denunciati dal personale della sanità in Italia nell’ultimo anno, come ha ricordato l’assessore regionale alla Sanità Filippo Saltamartini. E purtroppo le Marche non fanno eccezione, come conferma il dottor Claudio Cacaci, da anni in prima linea contro le dipendenze patologiche: “Io sono stato anche di recente vittima di minacce, ma raramente sporgiamo denuncia, ma ora questi episodi hanno superato il livello di guardia. Siamo qui per esprimere la nostra preoccupazione e ovviamente cordoglio per la famiglia della vittima”.