A14, una lunga scia di sangue: dieci vittime in meno di due anni

ASCOLI – Due comunità sotto choc, quella picena e quella fermana, dopo l’ennesima tragedia avvenuta lungo l’autostrada A14. La morte della 27enne Giulia Salvatori, ragazza di San Benedetto del Tronto che però viveva nel borgo fermano di Altidona, ha colpito tutti. E ha posto, ancora una volta, l’attenzione, sulla necessità di intervenire, da parte delle istituzioni, per risolvere il problema dei troppi cantieri allestiti lungo il tratto marchigiano della stessa autostrada. Cantieri che, essendo numerosi, richiedono agli automobilisti la massima concentrazione e, talvolta, ogni minimo errore può costare fin troppo caro. Una lunga scia di sangue, quella che negli ultimi mesi ha riguardato l’A14, sollevando diverse polemiche. A febbraio, un gruppo di parlamentari protestò attraverso un presidio al casello di Grottammare ma, da quel momento, poco è cambiato. Troppi gli incidenti mortali che si sono verificati di recente, tanto che Giulia è la decima vittima in meno di due anni. Nella galleria di Montesecco tra Grottammare e San Benedetto i primi due morti vi furono il 28 giugno del 2021 a seguita di un maxi tamponamento fra mezzi pesanti. Vi perirono un 57enne di Cepagatti ed un 58enne di Jesi. La mattina del 13 aprile del 2022 vi morì Pamela Paolini, 41 anni, residente a Ripatransone, madre di tre bambini, che si stava recando a lavoro presso il Conad di Stella di Monsampolo. Alla guida della sua auto, giunta all’altezza del paese alto di San Benedetto, tamponò un camion a seguito di un rallentamento nella zona dei cantieri. Il 14 dicembre del 2022 altri due autotrasportatori morti a seguito di rallentamenti nelle gallerie. Persero la vita un 51enne di Castelfidardo ed un 61enne di Monteprandone. La sesta vittima vi è stata il 13 gennaio di quest’anno, Samuele Cotichini, 45 anni di Porto San Giorgio. L’uomo rimase vittima di un terrificante schianto avvenuto pochi minuti prima della mezzanotte all’interno della galleria Montesecco, direzione nord, già teatro di altri gravissimi sinistri anche con esito mortale. Poi si arriva alla tragedia più grave avvenuta in quel tratto di A 14. Una strage in cui, la mattina del 4 febbraio scorso hanno perso la vita il papà Andrea Silvestrone, abruzzese, campione paralampico di tennis in carrozzina, con due dei tre figli minorenni che viaggiavano con lui nella stessa auto. Venerdì la decima vittima, Giulia Salvatori appunto. Un’altra giovane vita spezzata in quel tratto maledetto di Autostrada dove i lavori andranno avanti ancora per molti mesi. Da parte delle istituzioni, comunque, è necessario intervenire, una volta per tutte. La soluzione, secondo l’assessore regionale Francesco Baldelli, potrebbe essere rappresentata dalla terza corsia. “Abbiamo già un programma richiesto con forza dal presidente Acquaroli per limitare i disagi – spiega Baldelli -. Ma i disagi si limitano solo se si ha una visione. Quindi abbiamo necessità di una terza corsia nelle Marche, quella terza corsia che in passato qualcuno non ha voluto. Oggi paghiamo le gravi conseguenze dei lavori e, a volte, anche con gravissimi incidenti”. A prescindere dalle misure che verranno attuate, ciò che conta è finalmente porre rimedio a una situazione che assomiglia sempre più a un bollettino di guerra.