Un apposito censimento all’interno del testo unico della cultura. E’ la particolarità della legge sulle dimore storiche, che pone l’Abruzzo all’avanguardia e presentata alla vigilia della giornata nazionale delle dimore storiche a Pescara nella sala Favetta del museo delle genti d’Abruzzo, nell’ambito del convegno Patrimonio culturale e sviluppo sostenibile. Un passaggio importante per una previsione normativa che vantano poche regioni italiane a tutela della peculiarità di un territorio che vanta un patrimonio inestimabile non solo culturale. Una vera e propria rete che permetterà di giocare d’anticipo e intervenire in difesa di un invidiabile patrimonio: “Noi siamo qua oggi anche per discutere a far conoscere un importante provvedimento della Regione Abruzzo – dice il direttore generale di Federculture Umberto Croppi – che è una delle prime in Italia ad avere legiferato in materia di beni e produzione culturale e che dà molto spazio, molta importanza ad una risoluzione europea, la convenzione di Faro, che è quella che proprio spinge ad investire nei temi della gestione della cultura popolazioni locali, il territorio, anche tenendo conto delle culture locali, delle tradizioni, quindi tutti temi legati alla sostenibilità nei suoi vari aspetti rientrano a pieno titolo nella utilizzazione delle strutture culturali”.
Il presidente del Consiglio regionale Lorenzo Sospiri illustra le peculiarità della legge: “Se parliamo delle dimore storiche, ovvero del censimento delle case, delle ville che hanno una particolare qualità architettonica o un addentellato con fatti o personaggi storici in Abruzzo, noi abbiamo inserito uno specifico censimento all’interno del testo unico della cultura. Ciò ci permetterà di avere una puntuale rete, effettivamente di questo patrimonio, da integrare con gli avvisi fatti dal piano nazionale di ripresa e resilienza e di poter dare contributi per non far andare in malora questo importantissimo patrimonio, chiaramente rendendolo fruibile a chi lo vuole visitare”.