NAPOLI – Rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil a Napoli, sabato, per partecipare alla manifestazione indetta per alzare la voce contro le politiche economiche e sociali del Governo Meloni. Dall’Abruzzo sono partiti 60 pullman, altre persone sono andate con le proprie auto.
Lavoro e diritti negati al centro di una giornata che ha visto protagonisti i braccianti del Fucino, i precari, i metalmeccanici, i disoccupati e chi a fine mese fatica ad arrivare.
Aumento dei salari, stop al lavoro precario, tra i principali temi su cui si è soffermato il segretario della Cgil Maurizio Landini e chi, tra la folla, chiede un cambio di rotta. In sostanza, per i sindacati, le politiche economiche e sociali in atto vanno nella direzione contraria a ciò di cui ha bisogno il paese. In piazza anche i percettori del reddito di cittadinanza, famiglie che per via del decreto Meloni, perderanno il sussidio a partire da agosto. E poi ancora i precari, gli intermittenti e i part time, chi percepisce salari molto bassi.
Cgil e Uil più duri, la Cisl vuole tentare un dialogo, un confronto per garantire investimenti in sanità, edilizia e infrastrutture. Le mobilitazioni proseguiranno.