Il 23 febbraio scorso, al Tribunale di Pescara, la sentenza di primo grado sul processo relativo alla tragedia dell’Hotel Rigopiano, spazzato via da una valanga il 18 gennaio 2017. Un dramma in cui persero la vita 29 persone. 11 invece i sopravvissuti. Nell’aula 1 tanta la delusione dei famigliari delle vittime al termine della lettura del dispositivo da parte del Giudice Gianluca Sarandrea. “Assolti perché la valanga era imprevedibile”. Questa la motivazione di fondo che ha portato all’assoluzione di 25 imputati sui 30 finiti a processo.
A far cadere l’ipotesi accusatoria più grave dunque l’imprevedibilità della slavina che travolse l’hotel. Restano in piedi le presunte responsabilità del Comune di Farindola e della Provincia di Pescara, Settore Strade. Il sindaco Ilario Lacchetta è infatti stato condannato a due anni e 8 mesi, 3 anni e 4 mesi, invece, per i funzionari della Provincia Paolo D’Incecco e Mauro Di Blasio. Sei mesi a testa per il gestore del Resort Bruno Di Tommaso e il tecnico Giuseppe Gatto. Ora la Procura ha 45 giorni di tempo per presentare l’eventuale ricorso in appello.
Inoltre, in un passaggio delle motivazioni, contenute in 274 pagine, viene precisato che “alcun elemento consentiva di riscontrare una condizione di effettivo rischio valanghivo sull’area in questione”. Se ne deduce pertanto che la presunta omissione degli imputati, in tal caso i dirigenti regionali, possa avere avuto alcuna incidenza causale con gli eventi che hanno portato al crollo dell’hotel, al decesso e alle lesioni delle persone presenti a vario titolo nella struttura al momento dell’impatto della valanga”.
E per quanto riguarda l’ex Prefetto Francesco Provolo e i due funzionari Ida De Cesaris e Leonardo Bianco, nelle motivazioni si legge che “Appare evidente come in alcun modo la condotta tenuta dagli imputati possa assumere rilevanza nello sviluppo causale degli eventi che hanno portato ai decessi e alle lesioni subite dalle persone presenti nell’hotel Rigopiano al momento dell’impatto sulla struttura della valanga”.
Provolo è stato infatti assolto, insieme con i funzionari, da tutti i reati, tra cui quelli di omicidio colposo plurimo e di lesioni colpose plurime, nella sentenza di primo grado.