Pesaro – Carriera condannato per diffamazione a pagare 200 euro di multa

Umberto Carriera, il ristoratore ribelle di Ioapro ai tempi del Covid, è stato condannato dal tribunale di Pesaro per diffamazione: dovrà pagare 200 euro di multa, un risarcimento di 3000 euro per il commissario di polizia Paolo Badioli e 500 euro per ciascun sindacato che si era costituito parte civile. Carriera era finito a processo assieme alla compagna Clarissa Rosselli con l’accusa di diffamazione con l’aggravante di fatto commesso contro il pubblico ufficiale e diffusione di un video o audio carpito in maniera fraudolenta. Assolto Carriera perchè il fatto non sussiste dall’accusa di aver carpito il video in maniera fraudolenta. Assolta Rosselli da tutti i capi di imputazione. I fatti risalgono al 15 gennaio 2021, quando Carriera aveva aperto il suo ristorante “La Grande Bellezza” di Mombaroccio, per protesta contro le limitazioni anticovid. L’episodio al centro del processo è il fatto che Carriera aveva filmato, insieme alla sua compagna, l’ingresso degli agenti di polizia, diffondendo le immagini sui social e scatenando reazioni degli utenti on line. Nel video pubblicato su Facebook si vedono i poliziotti entrare per contestare la multa e la sospensione dell’attività per 5 giorni per aver infranto il Dpcm. Ma è proprio dalla pubblicazione sui social che erano scaturiti commenti offensivi e di minacce nei confronti del poliziotto Badioli, tanto che durante il dibattimento ha dichiarato di aver passeggiato con il cane munito di pistola d’ordinanza per paura di subire aggressioni. Nel filmato non appare il momento in cui i poliziotti si qualificano, ma l’agente aveva diffidato dal pubblicarlo negando l’autorizzazione. Il perito lo aveva giudicato integrale, senza tagli. E’ stato mostrato anche il video della scientifica in cui i poliziotti si erano presentati come tali con distintivo. Tre sindacati di polizia di comune accordo si erano costituiti parte civile con una richiesta di 84 mila euro di danni, 21 mila euro la richiesta di Badioli. Il pubblico ministero aveva chiesto 6 mesi di condanna per Carriera e l’assoluzione per Rosselli. Dopo la sentenza del giudice, la difesa legale di Carriera ha espresso soddisfazione per la sentenza, ma presenterà appello sostenendo che il fatto rientra nel diritto di critica e cronaca.