La Soprintendenza per i Beni Archeologici e Culturali delle Marche ha restituito il cantiere nel centro storico di Fano nel quale tre mesi fa erano emersi i resti di un edificio di epoca romana, che potrebbe essere la Basilica di Vitruvio. Con i primi 45 mila euro messi a disposizione dal Ministero, riprenderanno gli scavi archeologici. I ritrovamenti in via Vitruvio riguardano un complesso costituito da almeno 5 ambienti, i cui muri, conservati in alzato per circa 2 metri, hanno lo spessore di 5 piedi romani, equivalenti a 1 metro e mezzo, e sono rivestiti in malta di calce e lastre di marmo. Sono state parzialmente messe in luce anche le relative pavimentazioni, che sono in marmi d’importazione, di colore verde e rosato, probabilmente cipollino verde e pavonazzetto. Tutto il complesso, databile a circa 2000 anni fa, è stato interessato almeno da due ulteriori fasi di vita in epoca medievale, di cui sono state ritrovate alcune tracce: strutture murarie, focolari, frammenti di ceramica invetriata. Fra i materiali recuperati, vi è anche un frammento di iscrizione su marmo che riporta su due righe le lettere V e I e conserva ancora tracce della “rubricatura”, ovvero la colorazione in rosso dei solchi delle lettere incise. Sul cantiere è arrivata in mattinata l’impresa insieme ad un incaricato che seguirà gli scavi archeologici. Dopo aver parlato con alcuni residenti, sono entrati nell’area. Nesusno ha voluto parlare alle telecamere, ma al momento di varcare l’ingresso del sito archeologico, ci hanno riferito che i lavori sono ormai imminenti.