SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Altre cordate avrebbero bussato alla porta di Roberto Renzi. C’è chi ha fatto da tramite. Riuscirà il presidente della AS Sambenedettese a cedere il testimone? Il tempo è quasi scaduto. Siamo alla resa dei conti: la partita dell’iscrizione al prossimo campionato di Serie D, al netto di debiti (verso dipendenti, fornitori e Comune per lo stadio), quote del club pignorate, lodi arbitrali, il caso rimborsi spese (in arrivo un altro deferimento?) e tutto il resto, va giocata per forza. E la prima scadenza è il 30 giugno, con le liberatorie da far firmare ai calciatori della stagione passata.
La piazza sta seguendo con grande apprensione le ultime settimane. Preoccupata per il futuro del calcio rossoblù. Tanto che in giornata una delegazione di tifosi avrebbe incontrato il sindaco. Per capire cosa bisognerà aspettarsi da qui a breve.
Antonio Spazzafumo avrebbe rassicurato la rappresentanza della curva sul fatto che l’amministrazione farà una scelta a tutela della città, come ribadito già in altre occasioni. Metterà paletti ben precisi per l’affitto del Riviera delle Palme. E insomma, qualora anche Renzi – col quale le comunicazioni sono interrotte da settimane – dovesse riuscire a sistemare rimborsi spese e lodi ereditati dalla gestione Domenico Serafino, lo stesso si ritroverebbe di fronte al problema stadio.
Si resta in attesa della prossima mossa da Roma. Lo zoccolo duro della tifoseria si augura sempre, lo fa da marzo quando ha scaricato Renzi, che la AS Samb dell’imprenditore capitolino giunga davvero al capolinea. E che resti una sola realtà rossoblù in città: la San Benedetto Calcio di Vittorio Massi.