Dopo essere stata licenziata l’estate scorsa da un esercizio pubblico, una 22enne si era resa responsabile di una serie di condotte persecutorie e diffamatorie nei confronti dei due titolari dell’attività (sorella e fratello) e di loro famigliari: utilizzando vari account e tramite diversi profili aperti su social network, avrebbe pubblicato e inviato al compagno, al fratello e alla sorella, della persona offesa, una serie di messaggi gravemente ingiuriosi e minacciosi. Dopo un’articolata attività investigativa, coordinata dalla procura di Ancona, i poliziotti della questura hanno sottoposto agli arresti domiciliari la giovane, accusata di stalking, diffamazione aggravata e continuata, con aggravamento della misura cautelare già in atto del divieto di avvicinamento e di comunicare con le persone offese. Le minacce ricevute e gli atti persecutori avevano ingenerato nelle persone offese un grave stato di ansia che hanno portato a modificare le proprie abitudini di vita in particolar modo negli spostamenti quotidiani. L’attività d’indagine della polizia, proseguita con la richiesta di applicazione di idonea misura cautelare avanzata dalla procura, era culminata nel febbraio scorso nel divieto di avvicinamento disposto dal gip a carico della giovane, a non meno di 500 metri dalle vittime, nonché il divieto di comunicare con loro con qualsiasi mezzo. Nonostante l’emissione del provvedimento restrittivo, la donna aveva continuato a porre in essere le condotte persecutorie e diffamatorie nei confronti delle vittime tanto da costringerle a denunciare nuovamente i fatti alla polizia. Dopo la segnalazione pervenuta dalla questura, il gip ha aggravato la misura cautelare disposta in precedenza, sostituendola con gli arresti domiciliari presso la sua residenza. Oggi la polizia ha eseguito il provvedimento nei confronti della 22enne.