Messaggi telefonici minatori, comportamenti molesti e presenza costante sul luogo di lavoro della sua ex compagna: questi sono solo alcuni dei fatti che hanno portato i Carabinieri della Stazione di Montegranaro (Fermo) a denunciare un 37enne, già con precedenti di polizia, per il reato di atti persecutori. Per garantire la sicurezza della vittima, è stato attivato il Codice rosso.
Tutto è iniziato a seguito della denuncia-querela presentata dalla donna, che aveva deciso di porre fine alla relazione con il suo ex compagno il 9 aprile scorso. Da quella data in poi, sono cominciati gli atti persecutori. La vittima ha riferito che l’uomo ha continuato a inviare messaggi telefonici minatori e ad assumere comportamenti molesti nei suoi confronti, nonostante la fine della storia.
Non solo: il 37enne si sarebbe anche presentato più volte nelle vicinanze del luogo di lavoro della donna, generando in lei uno stato di ansia grave e prolungato. Questa situazione l’ha portata a modificare le sue abitudini di vita, temendo per la propria incolumità.
I Carabinieri di Montegranaro hanno informato l’autorità giudiziaria della situazione, e grazie all’approfondita indagine condotta dai militari è stata formalizzata la denuncia per atti persecutori a carico dell’uomo. Al fine di proteggere la vittima, sono state attivate le azioni previste dal Codice rosso.
Il Codice rosso è un protocollo che mira a fornire un’assistenza rapida e specifica alle vittime di violenza di genere. Grazie a questo codice, le forze dell’ordine e l’autorità giudiziaria si impegnano a intervenire tempestivamente per garantire la tutela e la sicurezza della persona offesa. In questo caso, il Codice rosso è stato attivato per proteggere la donna dagli atti persecutori del suo ex compagno.
Si tratta di un importante passo avanti nella lotta contro la violenza di genere, poiché dimostra come le forze dell’ordine siano sempre più attente e pronte a intervenire per proteggere le vittime. È fondamentale che ogni segnale di violenza o di molestia venga preso seriamente e che venga garantita una risposta adeguata da parte delle istituzioni.
La denuncia presentata dalla donna e l’attivazione del Codice rosso dimostrano che non si deve mai sottovalutare la gravità di tali comportamenti e che esiste un sistema che può e deve essere attivato per proteggere le persone coinvolte. È importante sensibilizzare l’opinione pubblica su questa tematica e incoraggiare le vittime a denunciare e a cercare aiuto, affinché possano essere tutelate e assistite nel migliore dei modi. Solo così potremo lavorare per creare una società più sicura e rispettosa per tutti.