Samb, capitan Angiulli: “Ennesimo atto violento, me ne vado”

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Due anni fa la scelta di tornare e di vivere a San Benedetto, a scapito di Triestina e calcio professionistico, quella che gli valse l’onorificenza di cittadino onorario. La fascia di capitano al braccio. Ma dal marzo scorso, quando l’aria intorno alla Samb di Roberto Renzi è diventata irrespirabile, il rapporto con una parte della tifoseria si è sfilacciato. Capitan Federico Angiulli, 113 presenze, 8 gol e 9 assist in rossoblù dal 2019, saluta la Riviera. Se ne va.

“Stasera (ieri, ndr) dopo l’ennesimo atto violento, incivile e insensato e soprattutto dopo aver constatato che tanti parlano ma pochi agiscono ho preso la triste decisione di allontanarmi da questa città. Non so se per sempre o solo per il tempo che serve” ha scritto il 31enne centrocampista milanese su Instagram.

“Non è corretto per nessuno e penso a maggior ragione per me dover avere problemi ad uscire di casa, ad andare al bar o al ristorante. Per cosa poi? Per aver scelto di giocare a calcio? Accetto ogni pensiero, ma sinceramente non capisco il motivo di tanto accanimento nei miei confronti. So che non sarà qualche somaro ad infangare questa splendida città”.

Sopra il post di Federico Angiulli

Angiulli l’anno scorso è stato tra i più bersagliati dalla curva. A inizio marzo la squadra non ha accolto le minacce degli ultras che non volevano si giocasse il derby col Porto d’Ascoli. Volevano che la Samb di Renzi si fermasse, finisse lì, dopo lo stato d’agitazione proclamato da Angiulli e compagni per i rimborsi spese fermi a ottobre. Da quel momento è stata un’escalation di polemiche e tensioni. Il rapporto tra lo zoccolo duro della tifoseria e i rossoblù si è irrimediabilmente rotto: stadio Riviera delle Palme quasi deserto, squadra sola, clima pesante.

“Ho aspettato un po’ ma ora è giusto rompere il silenzio. Ho amato questa città dal primo istante per l’amore che la gente ha verso la Samb, per l’amore che la gente ha verso la vita e perché non ho mai visto nessuno amare la propria città come i sambenedettesi amano San Benedetto. Sono felicissimo che molto di voi abbiano capito quanto ho amato e continuerò ad amare la città e la squadra, ma sono altrettanto deluso dal fatto che qualcuno di voi non solo non lo abbia capito ma addirittura abbia pensato che io abbia voluto il male della Samb o che io abbia fatto qualcosa che potesse andare contro la Samb”.

E ancora: “Speravo di finire qui la mia carriera con la fascia al braccio e poi di dedicare il resto della mia vita alla Samb in un’altra veste“.

“Purtroppo non tutte le storie d’amore hanno un lieto fine, ma dico una cosa: come quando la fidanzata ti tradisce e tu non riesci a capacitarne, anche se voi avete smesso di amarmi io continuo ad amarvi e per sempre vi amerò. Poi magari più avanti mi toglierò qualche sassolino dalla scarpa, ma per il resto solo amore, sorrisi e zero rancore. Ciao San Benedetto, ciao Samb, per sempre uno di voi” conclude Federico Angiulli.