Il Rapporto Bankitalia sul 2022 presentato ad Ancona ha evidenziato che l’attività economica nelle Marche ha completato il recupero dei livelli pre-pandemia avviato nel 2021. Tuttavia, nella seconda metà dell’anno si è manifestato un indebolimento legato all’elevata incertezza dovuta alle tensioni geopolitiche e all’acuirsi dei rincari energetici.
Secondo il direttore della sede di Ancona di Banca d’Italia, i primi mesi dell’anno in corso lasciano presagire un ulteriore rallentamento dell’attività economica, che condiziona anche la propensione all’investimento da parte delle imprese. In ottica di medio termine, sarà fondamentale per le Marche cogliere le opportunità offerte dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Tuttavia, l’esecuzione del PNRR richiede un impegno notevole, da parte di tutti gli enti attuatori, in tempi relativamente brevi.
Secondo l’indicatore trimestrale dell’economia regionale (Iter) elaborato dalla Banca d’Italia, nel 2022 il prodotto interno lordo (PIL) delle Marche è cresciuto del 3,5%, leggermente al di sotto della media nazionale (3,7%). L’attività industriale è cresciuta, seppur in misura inferiore rispetto all’anno precedente, influenzata anche dai rincari dei costi di produzione causati dal conflitto in Ucraina. Tutti i principali settori dell’economia hanno beneficiato di questa fase di crescita, con un contributo significativo proveniente dai servizi, che hanno registrato un buon recupero dopo la fase post-Covid. Le esportazioni hanno mostrato una performance positiva, escludendo il settore farmaceutico.
Tuttavia, per il 2023 si prevede un contesto caratterizzato da maggiore incertezza. Le tensioni geopolitiche e l’andamento dei prezzi nei principali partner commerciali rappresentano delle sfide. Ad esempio, la Germania sta attraversando una fase di profondo rallentamento, il che potrebbe avere ripercussioni sull’economia regionale.
In conclusione, nonostante il recupero dell’attività economica nelle Marche nel 2022, si prevede un contesto più incerto per il 2023. Sarà necessario affrontare le sfide legate alle tensioni geopolitiche e alle fluttuazioni dei prezzi dei principali partner commerciali al fine di sostenere la crescita economica nella regione.