Sisma – Piano complementare, 68 milioni per 25 Comunità energetiche

La Cabina di coordinamento integrata, presieduta dal commissario straordinario per la ricostruzione post sisma, Guido Castelli, tra le varie misure approvate ieri, ha raggiunto l’intesa sulla graduatoria del bando del Piano nazionale complementare (Pnc) sisma 2009-2016 per la creazione di Comunità energetiche rinnovabili, all’esito della valutazione dei 105 progetti giunti in risposta all’avviso. Nel dettaglio, sono 25 le Comunità energetiche che nasceranno nel Centro Italia e coinvolgono 60 comuni grazie ai 68 milioni di euro destinati dal Pnc. I progetti finanziati, che da bando prevedevano come capofila i Comuni o Enti pubblici, sono in Abruzzo, per quanto riguarda il cratere 2009, quelli di Fossa, Scoppito, San Demetrio, Poggio Picenze, Caporciano, Navelli, Barisciano, Civitella Casanova, Bugnara, Prata d’Ansidonia Arsita, Collarmele, Popoli. Sempre in Abruzzo nel cratere 2016 sono finanziati invece i progetti di Torricella Sicura, Teramo, Montereale, Ater Teramo e Tossicia. Nelle Marche quelli di Matelica, Unione Montana dei Monti Azzurri, Camerino. Nel Lazio quelli di Castel Sant’Angelo, Micigliano, Amatrice. In Umbria quello di del Bacino imbrifero, con capofila Cascia. I contributi concessi dal bando hanno coperto dal 50 al 70% dell’investimento complessivo, circa 140 milioni di euro: 47,3 milioni in Abruzzo, 8 nel Lazio, 51,5 nelle Marche e 33 in Umbria. Gli enti coinvolti dovranno completare il contributo ricevuto con un cofinanziamento. “Quella della sostenibilità ambientale – ha detto Castelli – è una sfida che si vince insieme, a partire dal coinvolgimento dei Comuni”. “Le Comunità energetiche rinnovabili a traino pubblico – ha aggiunto – sono una delle risposte più interessanti e possibilmente anche tra le più efficaci al problema, di fortissima attualità, del costo economico e ambientale dell’energia e ci consentono di fare dell’Appennino centrale un territorio nel quale l’autoconsumo da fonti rinnovabili ha anche la funzione di incentivare le persone a non lasciare queste comunità”. “La realizzazione di servizi utili, innovativi, è strategica per contrastare lo spopolamento dell’Appennino centrale”, ha sottolineato il commissario.