Pescara – Abbattuto il Ferro di Cavallo ma resta il problema dello spaccio

L’abbattimento del complesso edilizio conosciuto come “Ferro di Cavallo” nel quartiere di Rancitelli a Pescara non ha risolto il problema dello spaccio e delle occupazioni abusive. È quanto afferma il vicepresidente del Consiglio regionale d’Abruzzo, Domenico Pettinari, che da tempo si impegna nella mappatura delle zone a rischio nella regione. Oggi, Pettinari si è recato in una delle aree più critiche: via Lago di Capestrano, precisamente al civico 108.

Secondo quanto dichiarato dal vicepresidente, l’attività di spaccio in questa piccola porzione di territorio si è intensificata dopo l’abbattimento del Ferro di Cavallo, così come è accaduto in altre zone di Rancitelli e nelle periferie di Pescara. L’attenzione è ora focalizzata su una situazione ad alto rischio, che si affianca a quella denunciata di recente in un altro punto critico di via Lago di Capestrano. Dopo un monitoraggio costante protrattosi per diversi giorni, sono state osservate e documentate persone che si recavano abitualmente negli stessi edifici, presumibilmente per acquistare droga. È presente anche una o più persone che fungono da “vedette”, controllando costantemente l’accesso alla via. Nelle zone limitrofe, sono state rinvenute siringhe e fazzoletti sporchi di sangue.

Oltre all’osservazione costante, Pettinari ha raccolto testimonianze dai residenti, il cui quadro emerso è spaventoso. Ci sono ragazzine che si recano per acquistare droga, giovani ragazzi, alcuni in abiti da lavoro e altri chiaramente alterati. Litigi, grida e disturbi sia di giorno che di notte. Il tutto sotto l’occhio vigile di chi controlla e interviene solo se necessario, probabilmente per evitare di attirare troppa attenzione. È ormai chiaro, persino ai bambini, che l’abbattimento del Ferro di Cavallo non ha portato alcuna soluzione. Al contrario, ha generato due grandi piazze dello spaccio: una chiamata il “Ferruccio” e l’altra già mostrata nei giorni scorsi, denominata il “Ferretto”. Sono nomi diversi per indicare due luoghi distinti, ma che vivono lo stesso inferno. A queste due principali piazze di spaccio si aggiungono altre aree nelle periferie, in cui si verificano situazioni simili, seppur in misura ridotta.

La situazione descritta da Pettinari evidenzia la gravità della situazione e la necessità di interventi concreti per contrastare il fenomeno dello spaccio e delle occupazioni abusive. È fondamentale che le autorità competenti agiscano con determinazione per individuare e punire i responsabili di queste attività illegali e garantire maggiore sicurezza e tranquillità ai cittadini residenti nelle zone interessate.