La Procura di Ascoli ha chiesto il rinvio a giudizio per 52 persone implicate nell’inchiesta sui Green Pass falsi condotta dalla Procura di Ascoli, che a gennaio del 2022 portò all’arresto del medico ascolano Giuseppe Rossi. L’udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 18 novembre. Nel mese di ottobre scorso, dopo aver ricevuto l’avviso di conclusione delle indagini, in sedici avevano chiesto di essere ascoltati dal procuratore della Repubblica, Umberto Monti (nella foto), per fornire elementi utili all’inchiesta e chiedere il patteggiamento. Secondo l’accusa, il dottor Rossi avrebbe favorito l’ottenimento di Green Pass falsi, senza sottoporre le persone alla somministrazione del vaccino anti-Covid 19. L’inchiesta ha coinvolto inizialmente 72 persone. A tutti gli indagati vengono contestati i reati di falso ideologico, falso materiale commesso da pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni e corruzione per atto contrario al dovere d’ufficio, commessi in concorso. Stando a quanto emerge dalla richiesta di rinvio a giudizio, per l’accusa, le figure chiave dell’inchiesta, oltre al dottor Rossi, sono altri quattro indagati che, tra settembre e dicembre 2021, avrebbero agito come intermediari tra il medico e altri pazienti per ottenere il Green Pass senza vaccinarsi, pagando al dottore 100 euro per ogni ciclo vaccinale non effettuato. Al dottor Rossi, la Procura contesta anche il reato di peculato e tentata truffa ai danni dello Stato per le dosi di vaccino ricevute dal servizio sanitario nazionale e di cui si sarebbe disfatto senza inocularle.