La chiesa di Santa Maria Assunta, a Tortoreto, non è riuscita a contenere la mole di persone che hanno voluto accompagnare Gabriele Ceci, direttore generale della Poliservice, nel suo ultimo viaggio.
Nonostante il caldo torrido, alle 15:30 i banchi erano già pieni. Segno che nessuno voleva mancare all’addio ad un grande uomo. Una persona onesta e leale, un manager che, dal 2004, teneva in piedi la società che si occupa del ciclo dei rifiuti in Val Vibrata e non solo.
Una persona di grandi doti professionali ma provvisto di un’innata umiltà. Se n’è andato dopo un tragico schianto mentre rientrava da un sopralluogo alle sorgenti del Ruzzo, in zona Pretara di Isola del Gran Sasso. Alla guida del fuoristrada c’era il dg della società acquedottistica Pierangelo Stirpe, a bordo la presidente Alessia Cognitti. Ceci, però non sarebbe morto in seguito dell’incidente. La Toyota su cui viaggiava avrebbe terminato la sua corsa contro un albero e i tre, dopo l’impatto, era in vita senza gravi conseguenze. Sarebbe, invece, deceduto nel tentativo di scendere dall’auto, finendo schiacciato tra una pianta e la portiera della vettura.
Nel corso della sua omelia, Padre Gabriele ha detto, rivolto alla moglie Iva e alle figlie: “Guardate quanto amore ha dato”, riferendosi alle tante persone che riempivano la chiesa.
Quindi il sacerdote ha ribadito che non bisogna “prendersela con Dio perché ci ha tolto Gabriele ma dobbiamo ringraziarlo per avercelo dato”.
In chiesa tutti i sindaci della Val Vibrata: quelli di oggi e quelli di ieri. Uniti in un simbolico abbraccio verso Ceci e la sua famiglia. In prima fila anche tutti i dipendenti Poliservice, in primis l’amico di sempre e presidente della società l’avvocato Gabriele Rapali.
Al termine dell’omelia tante le lettere in ricordo di Ceci. Quelle di amici di scuola ma anche di persone che gli volevano bene. Un commosso ricordo collettivo.
La zona in cui si è svolto il funerale non è riuscita a contenere le auto arrivate da ogni dove.
All’uscita del feretro, sono volati in cielo sia palloncini bianchi che colombe.