Giorni cruciali per l’omicidio di Pierpaolo Panzieri, avvenuto la sera del 20 febbraio, a Pesaro. Quattro ore di colloquio tra Michael Alessandrini, reo confesso del delitto, e il pool di psichiatri potrebbero essere decisive per il procedimento giudiziario.
Venerdì scorso si è svolto l’ultimo faccia a faccia e ora si attende il deposito della perizia che determinerà la capacità di intendere e di volere dell’assassino. L’avvocato Salvatore Asole, difensore di Michael, mantiene il riserbo riguardo ai dettagli delle riunioni: “Presto verrà depositata la perizia. Solo allora sapremo tutto su un aspetto fondamentale per il proseguo del caso. Al momento il collegio peritale non ha lasciato intendere nulla. Non c’è nessuna indicazione.”
Le riunioni sono state intense e i periti hanno esaminato il vissuto di Michael fino al momento dell’omicidio, esaminando i rapporti tra lui, l’amico ucciso e Julia. La ragazza per cui Alessandrini avrebbe compiuto l’omicidio in un raptus di folle ed infondata gelosia. Pensava che tra l’amico e la 40enne ci fosse un legame da qui quei 13 violenti fendenti che hanno spezzato la vita di Pierpaolo.
Nel giro di qualche giorno si avrà un primo responso. I periti dovranno rispondere al quesito sulla capacità di intendere e di volere al momento dell’omicidio, la capacità processuale e l’eventuale pericolosità sociale. Questo passaggio potrebbe condizionare tutto il procedimento giudiziario. Se Michael verrà dichiarato totalmente incapace di intendere e di volere, ci sarà un non luogo a procedere, e si opterà per una misura di sicurezza in una Rems (residenze che hanno sostituito gli ospedali psichiatrici giudiziari).