Cena stellata al Molo, nostra troupe allontanata da uno degli organizzatori

Il video in onda nel nostro telegionale

Tra il mare e le stelle. Tra le polemiche e le domande che non trovano risposta.

LA TROUPE DI VERA TV ALLONTANATA DAGLI ORGANIZZATORI

Mercoledì la nostra troupe si è recata da uno degli organizzatori, Erminio Giudici, per ottenere una replica o, quanto meno, chiarire alcuni aspetti inerenti all’intera vicenda. Le attese delucidazioni, però, non solo non sono arrivate ma i nostri due inviati sono stati letteralmente accompagnati alla porta del bar che Giudici gestisce. Nessun tono pacato o civile. Giudici ha scelto di non rispondere alle domande dei nostri inviati che erano giunti lì per offrirgli il diritto di replica.

NESSUNA NOTA INVIATA A VERA TV

Il giorno seguente, invece, l’associazione Eventual Mente ha inviato una nota – a tutti tranne che alla nostra emittente – in cui spiegava quanto accaduto nel corso della cena con i cinque chef stellati al molo, riportando il suo punto di vista.

LA NOTA E’ TUTTORA SENZA NOMI, SOLO QUELLO DELL’ASSOCIAZIONE

Particolare non da poco: la nota non era e non è firmata se non a nome dell’associazione. Dal registro Agenzia Entrate “Eventualmente Aps” risulta essere un’associazione di promozione sociale con solo partita Iva, senza alcun nominativo associato. Nella conferenza stampa di presentazione, a tributarsi l’idea dell’iniziativa erano stati in tanti tra cui lo stesso Erminio Giudici. Fatto sta che nessuno ha avuto l’ardire di firmare quella nota con nome e cognome.

MA LA RINUNCIA AL CONTRIBUTO PUBBLICO VALE ANCHE PER I FONDI REGIONALI?

Apprendiamo, sempre dai colleghi -perché non abbiamo ricevuto alcuna nota- che l’associazione Eventual Mente non incasserà il contributo pubblico previsto per questo evento. Non utilizzerà fondi pubblici. Si parla di 15mila euro ma in verità la somma sarebbe molto più alta perché, oltre ai 15mila euro diretti che arrivavano dal Comune, ci sarebbero altri 20mila euro di fondi regionali che la stessa amministrazione municipale avrebbe dirottato su questo progetto. Quali e quanti fondi non saranno erogati? Anche su questo sarebbe doveroso fare chiarezza.

LA VERITA’ CHE NON SI PUO’ RACCONTARE…SECONDO ALCUNI

Un’ultima parola va spesa per quei colleghi che ci hanno invitati a tacere per il bene di San Benedetto del Tronto. Per la sua economia ed il suo turismo avremmo dovuto stare zitti su questa polemica. Secondo questa logica, specie in estate, ogni fatto afferente alla città e dalla negativa eco turistica andrebbe taciuto?

In quest’ottica allora anche furti, borseggi, stupri o altri episodi di cronaca andrebbero non raccontati per preservare la buona nomea della località? Se questo è giornalismo.

LA CLASS ACTION

Chiudiamo dicendo che la cena, a dispetto di quanto scritto da altre testate, non è stata una truffa semmai una bufala o un flop come riportato dal Gambero Rosso. Non c’era certo intenzionalità. Ma portare 1300 ospiti (di cui 1000 paganti profumatamente) in una location suggestiva ma molto molto complessa, senza tener conto della logistica, è stato un azzardo. Errare è umano e ammettere carenze organizzative avrebbe probabilmente evitato class action e reprimende da parte degli astanti che hanno pagato ben 130 euro. Gli stessi che, ora dopo ora, si stanno rivolgendo ad associazioni di consumatori per essere rimborsati. Sognavano una notte di mezza estate di shakespeariana memoria e si sono ritrovati in un incubo fatto di attese e mancanze. Oggi, queste persone, pretendono chiarimenti reali ed eventuali rimborsi e non comunicati senza la firma e senza la faccia di nessuno.