Cannabis terapeutica: l’interrogazione divide il consiglio regionale

Filippo Saltamartini

L’uso terapeutico della cannabis approda in consiglio regionale e subito diventa elemento di accesa polemica. Il tema, come in altre occasioni, ha suscitato divisioni tra maggioranza e opposizione, evidenziando le differenze politiche sulla questione. L’interrogazione, proposta inizialmente dalla consigliera del Partito Democratico, Micaela Vitri, ha posto l’accento sull’opportunità di estendere l’utilizzo della cannabis per scopi terapeutici.
Alcuni ritengono che l’uso medico della cannabis possa essere una soluzione valida e sicura per alcune condizioni, mentre altri sono preoccupati per i potenziali rischi e gli abusi associati.
LA POSIZIONE DI SALTAMARTINI
“Per noi è e rimane uno stupefacente – ha affermato in aula l’assessore alla sanità Filippo Saltamartini – ma la scelta se usare la cannabis o meno spetta solo agli operatori sanitari, ai medici, perché si sa che produce gravi conseguenze al sistema neurologico“. Una risposta giudicata in maniera molto critica dalla proponente.
LA REPLICA DI VITRI
Sono allibita – ha replicato Vitri – La cannabis terapeutica viene impiegata, secondo quanto stabilito dal Decreto del Ministero della Salute nel 2015, nel dolore cronico e di quello associato a sclerosi multipla e a lesioni del midollo spinale; nella nausea e vomito causati da chemioterapia, radioterapia, terapie per l’Hiv; come stimolante dell’appetito per contrastare l’anoressia o la perdita dell’appetito in pazienti oncologici o affetti da Aids. Per molti è un utilizzo indispensabile per poter andare avanti. Quello che chiediamo – ha proseguito – è l’allestimento di un tavolo tecnico come da legge 26 del 2017 per l’elaborazione di un progetto pilota che porti alla produzione nel territorio regionale della cannabis a uso terapeutico, smettendo quindi di importarla, per il beneficio dei malati a cui non viene sempre garantito il medicinale anche per questioni burocratiche“.
IL DIBATTITO
La complessità del tema ha reso il dibattito intenso e articolato, dimostrando come la questione della cannabis terapeutica sia una materia delicata e complessa da affrontare. La politica dovrà trovare il giusto equilibrio tra la tutela della salute pubblica e la possibilità di offrire terapie alternative valide a chi ne potrebbe trarre beneficio.