A petto nudo e armato minaccia tutti: arrestato marocchino

SAN BENEDETTO – Notte di follia quella dei 31 luglio scorso in zona Ponterotto. Un uomo armato di coltello è entrato nel locale e ha iniziato a minacciare i clienti. Scattata la segnalazione alle forze dell’ordine, sul posto sono intervenuti gli agenti del Commissariato di San Benedetto del Tronto. I poliziotti hanno individuato il giovane a petto nudo nascosto tra le auto in sosta . Il giovane extracomunitario già noto alle forze dell’ordine, si è disfatto di un’arma e si è avvicinato agli agenti minacciandoli e spintonandoli. L’uomo è stato bloccato ma ha continuato a sferrare pugni di inaudita violenza colpendo uno degli agenti di Polizia provocandogli lesioni che hanno comportato una prognosi di cinque giorni. Sul luogo del fermo è stato rinvenuta una mannaia con lama in acciaio. Anche all’interno del commissariato l’uomo ha continuato a colpire gli agenti con calci e ha tentato di scappare. Nella ricostruzione dei fatti è emerso che quella notte il marocchino all’esterno del bar beveva e parlava con una ragazza italiana. Dopo alcuni minuti, visto che la discussione stava degenerando, si è avvicinato il fratello della donna che, in sua difesa, ha discusso con l’extracomunitario. Il proprietario del bar, è intervenuto riuscendo a placare gli animi. Dopo circa dieci minuti l’alterco si è riacceso e il gestore del bar è intervenuto di nuovo. Dopo il secondo intervento il marocchino è allontanato con fare minaccioso il titolare memore di un episodio di violenza di cui il marocchina era stato il protagonista risalente al febbraio 2021, ha chiamato la Polizia chiudendo preventivamente la serranda del bar e la porta principale al fine di tenere separati le parti. L’extracomunitario è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni aggravate ed è indagato per porto di strumenti atti ad offendere. Il 2 agosto scorso l’arresto è stato convalidato ed è stata applicata la misura cautelare di obbligo di dimora a San Benedetto con obbligo di permanenza notturna nella propria abitazione in attesa del processo per direttissima.