ANCONA – Il Piano socio sanitario è stato approvato in Consiglio regionale delle Marche con 21 voto favorevoli, ma alla votazione non hanno partecipato per protesta il Pd e il M5s .
“ E’ un Piano che fa onore alla Regione“, frutto di una “lunga concertazione con medici, sindacati, associazioni“, iniziata a gennaio e che ha proseguito in ogni parte della Regione.
Così in aula l’assessore alla Sanità Filippo Saltamartini che ha ricordato anche le oltre 130 audizioni effettuate dalla Commissione sanità presieduta dal consigliere Nicola Baiocchi. L’assessore ha ricordato anche tutte le istituzioni, associazioni e categorie incontrati per illustrare il Piano: dai medici a tecnici e sanitari, sindacati, istituzioni politiche e altri.
Saltamartini ha rivendicato l’azione per la sanità marchigiana portata avanti dalla giunta Acquaroli e dal suo assessorato, come “l’aumento da 105 a 250 posti di terapia intensiva nella regione durante la pandemia”; “lo screening di massa per Covid nei palazzetti”, “il più alto livello efficienza vaccinazione, cura con anticorpo monoclonali”: “tutelare la sanità significa anche tutelare le aziende”. “E’ la differenza con la sinistra – ha attaccato Saltamartini – che ci aveva abbandonato al degrado del sistema sanitario che noi abbiamo fatto ripartire”.
L’assessore ha contestato la condotta del Pd in aula “‘Inganno, menzogna, incapace’, ‘scaricatore di neve’ – ha ricordato, citando alcuni termini utilizzati da esponenti dem -: è un linguaggio violento quello portato in aula dalla sinistra. Con dignità e onore – ha ricordato Saltamartini – sono stato agente di polizia, caposcorta del segretario Dc Zaccagnini dall’80 all’83, due anni dopo il rapimento e l’uccisione di Moro e ho partecipato alla liberazione nel 1981 del generale Dozier dalle Brigate Rosse. So cosa significa la violenza delle parole e delle ideologie, – ha proseguito -. Sono stato professore universitario, vincitore di concorso – ha detto ancora, ricordando di essere stato definito ‘scaricatore di neve’ per una protesta compiuta quando era sindaco di Cingoli – Non accetteremo più la denigrazione e la violenza della vostra ideologia che portate in aula: facciamo un danno ai principi della democrazia. – ha rincarato la dose – Abbandonare l’aula è un atto di vigliaccheria e incapacità politica: avete il dovere di rimanere in aula per fare sintesi politica a soddisfazione degli interessi dei marchigiani”, l’appello di Saltamartini che ha ribadito: “saremo in grado di dare le risposte ai marchigiani che ci hanno affidato la responsabilità di governo di questa regione.
Lo faremo come invece non lo avete fatto voi negli ultimi 25 anni”. Il “Piano sociosanitario – ha concluso – rappresenta la sintesi – della capacità di governare questa regione”.