PESARO – “Senza Rossini e il Rossini Opera Festival, Pesaro non sarebbe stata in grado di emergere come città della musica, poi Città Creativa Unesco della Musica e infine Capitale Italiana della Cultura nel 2024“. Lo ha detto il sindaco Matteo Ricci all’Ansa. Il primo cittadino ha parlato di una città che “prova a vivere di musica“, mentre la 44esima edizione del Rof è in pieno svolgimento.
Ricci ammette che “non sarebbe stato possibile senza l’intuizione dei fondatori del Rof, anche dal punto di vista economico e lavorativo. Intorno al festival lavorano circa 600 persone”. Senza contare l’indotto per l’economia locale: alberghi, ristoranti, negozi. “Abbiamo sviluppato una music economy, con una vera e propria impresa culturale di cui siamo orgogliosi”.
Il Comune di Pesaro intende condividere la vittoria nella selezione come Capitale Italiana delle Cultura (ottenuta con il progetto La natura della cultura) con il territorio, coinvolgendo i Comuni della provincia di Pesaro Urbino, ma anche con la città di ucraina di Kharkiv, anch’essa Città Unesco per la Musica.
Ma Ricci ribadisce: “Intendiamo continuare a investire nel Rof che porta avanti anche una formidabile opera di internazionalizzazione per Pesaro. Ci stiamo presentando all’estero, in Giappone, Corea, Germania, Dubai, Shangai, luoghi dove c’è già un nucleo di persone che conosce il Rof. Alla musica abbiniamo così anche impresa, cibo, economia”.
E sullo sfondo c’è il progetto di concorrere come Città Europea della Musica nel 2033, insieme a Urbino, l’ultima città marchigiana finalista.