Quella del 2023 sarà ricordata come l’estate del granchio blu. Una seconda specie del crostaceo, originario delle coste atlantiche americane, è stata individuata grazie alla cattura di un singolo esemplare in provincia di Ancona. Un granchio originario del Mar Rosso e dell’Oceano Indiano occidentale. La sua presenza è stata dimostrata da un gruppo di ricercatori del Cnr-Irbim di Ancona, che attribuisce questo nuovo arrivo sempre al trasporto navale. Per il momento, però, “il Nord Adriatico non è ancora un ecosistema ospitale per questa specie, quindi non dovrebbe esserci il rischio di una doppia invasione di granchi blu”.
“Il granchio blu del Mar Rosso Portunus segnis, morfologicamente ed ecologicamente simile al granchio blu Atlantico Callinectes sapidus, ha già colonizzato, attraverso il Canale di Suez, i settori più orientali del Mediterraneo, con conseguenze inizialmente drammatiche per la pesca tunisina”, afferma Ernesto Azzurro, uno dei ricercatori del gruppo guidato da Fabio Grati.
“Oggi, però, questa specie è una delle risorse di pesca più importanti per la Tunisia, trasformata e commercializzata nei mercati esteri. Anche il granchio blu del Mar Rosso, come il granchio blu americano, trova il suo habitat ideale tra gli ambienti lagunari e il mare aperto – aggiunge Azzurro – e può sviluppare popolazioni con altissime abbondanze”.
Lo studio italiano fornisce la prima evidenza della presenza del granchio blu del Mar Rosso nel Mar Adriatico. “Questo importante risultato è stato possibile grazie alla preziosa collaborazione con i pescatori locali – prosegue Grati – che hanno catturato la specie e prontamente avvertito il nostro Istituto”. Secondo gli autori dello studio, anche questo secondo arrivo è probabilmente dovuto al trasporto navale, in particolare alle acque di zavorra, acque che vengono prelevate o rilasciate dalle navi per mantenere la stabilità e il bilanciamento durante la navigazione. Tuttavia, per il momento sembra lontano il rischio di una doppia invasione.
“Considerate le caratteristiche ecologiche del granchio blu del Mar Rosso e il suo range di tolleranza termica, pensiamo che il Nord Adriatico non sia ancora un ecosistema ospitale per questa specie e questo dovrebbe al momento scongiurare il rischio di una doppia invasione di granchi blu in Adriatico – spiega Azzurro – Il cambiamento climatico sta tuttavia aumentando la vulnerabilità del nostro mare a questo tipo di colonizzazioni, quindi il fenomeno va monitorato attentamente attraverso una strategia nazionale”.