Ha un nome il corpo che è stato trovato da una passante sulla riva del mare a Porto Sant’Elpidio lunedì all’alba, si chiamava Gallina Banea ed era nata in Moldavia il 15 marzo del ’90, ma sono ancora avvolte nel mistero le circostanze che l’ hanno portata alla morte. La donna, la cui identità appariva sconosciuta perché priva di documenti e seminuda, è stata poi identificata grazie ai diversi tatuaggi sul corpo e ad un piercing sul volto, e non presentava evidenti segni di violenza. Stando alle prime indiscrezioni, anche l’ispezione cadaverica non avrebbe fatto emergere alcun segno, neppure di aghi, sul cadavere. Ma sarà l’autopsia, che è stata disposta dalla Procura di Fermo per venerdì e verrà effettuata dai patologi Froidi e Pistolesi, a dare le risposte sulla causa della morte. Le indagini proseguono ancora a tutto campo, senza escludere alcuna ipotesi, dal malore, al gesto volontario fino all’omicidio. Certo è che la totale mancanza di indumenti nella parte inferiore del corpo, lascia aperte molte ipotesi. Sarebbero stati rinvenuti sulla battigia, poco lontano dalla spiaggia dei Marina d’Italia sul lungomare Faleria, all’incrocio con Via Modena, dove è stata trovata la v33enne, un paio di calzoncini che potrebbero essere della vittima. La Squadra Mobile della Questura di Fermo ha intanto sentito diverse persone, ma sarebbero due i soggetti particolarmente attenzionati nelle indagini, due uomini che abitano nel cosiddetto ferro di cavallo a Porto Sant’Elpidio, vicino al luogo del ritrovamento, già noti alle forze dell’ordine per spaccio e che compaiono nei filmati di videosorveglianza che sono ancora al vaglio. Nessuno però è ancora iscritto nel registro degli indagati seppure i due uomini avrebbero trascorso con la vittima le ultime ore di vita nella notte tra domenica 27 e lunedì 28 agosto.