ANCONA – È morto per le lesioni al cuore e ad un polmone perforati dalla fiocina Klajdi Bitri, il 23enne albanese ucciso domenica pomeriggio durante un diverbio in strada a Sirolo. Ferite che non gli avrebbero lasciato scampo. È quanto emerge dai primi risultati dell’autopsia effettuata ieri sul corpo del giovane dal medico legale incaricato dalla Procura di Ancona Loredana Buscemi nella camera mortuaria dell’ospedale di Torrette. All’esame autoptico ha assistito anche un medico legale di parte, Mauro Pesaresi, nominato dalla difesa di Melloul Fatah, 27 anni, algerino, in stato di fermo per omicidio volontario aggravato dai futili motivi. Il 27enne sostiene di essersi difeso con il fucile da sub e di non essersi accorto di avere colpito Bitri. Tra gli aspetti ancora da chiarire se la profondità del colpo sarebbe compatibile con lo sparo dal fucile da sub. Oppure con un urto. Gli amici della vittima hanno aperto una sottoscrizione per riportare la salma di Klajdi in patria