ANCONA – Il sovraffollamento delle carceri dipende anche dai detenuti in attesa della sentenza definitiva: e negli istituti penitenziari marchigiani la media è di circa il 22%.
“È arrivato il tempo di mettere seriamente le mani su misure alternative che permettano un decongestionamento delle strutture esistenti” – così il Garante regionale dei diritti delle Marche Giancarlo Giulianelli che nel corso di una conferenza stampa a Palazzo delle Marche ad Ancona ha illustrato l’annuale rapporto sulla situazione dei sei istituti penitenziari presenti nel territorio regionale.
Rispetto agli 835 posti di capienza regolamentare, i detenuti presenti sono 877 tra cui 281 persone di nazionalità straniera e 27 donne; le persone in semilibertà sono 37 di cui sette stranieri.
“I dati a disposizione – ha detto Giulianelli – confermano l’ormai ciclico sovraffollamento con picchi che riguardano soprattutto Villa Fastiggi e Montacuto. Sappiamo che la carenza di personale in tutti i settori è un problema reale, come è ormai nota l’inadeguatezza di alcune strutture, prima fra tutte quella di Fermo. Ma la riflessione da fare oggi, ovviamente su scala nazionale, è quella del ricorso eccessivo alle misure cautelari”. “E’ ormai necessario ricalibrare alcuni interventi e collocare il carcere – ha auspicato – in una nuova dimensione alla luce dei cambiamenti intercorsi negli ultimi anni e che andranno, sicuramente, ad aumentare nel prossimo futuro”.
Anche sul versante sanitario, uno dei fronti sui quali si è posta più attenzione negli ultimi tempi, Giulianelli è certo che gli interventi vadano ricalibrati attraverso una rivisitazione complessiva degli standard previsti. E “sarebbe auspicabile – ha sottolineato – il ritorno al sistema che poneva la sanità carceraria in capo al Ministero e non alle Regioni”.
Rispetto alle Rems (Residenza per le misure di sicurezza) il Garante ritiene che l’unica esistente nelle Marche, ubicata a Macerata Feltria, non sia più in grado di assorbire tutte le richieste e che, quindi, ne vada aumentata in modo adeguato la capienza: al 30 giugno (Fonte Rems Macerata Feltria) erano presenti 23 ospiti (la capienza è 20), di cui 21 uomini e 2 donne, di età compresa tra i 23 e i 62 anni.
Il Garante ha parlato delle attività trattamentali, da quelle in essere da tempo a quelle più recenti come l’attivazione del nuovo Polo universitario a Montacuto – Barcaglione con la collaborazione dell’Università Politecnica delle Marche. Giulianelli ha ribadito anche l’importanza di garantire le attività trattamentali per favorire anche la rieducazione e il reinserimento dei detenuti nella società.
Al 30 giugno 2023 (Fonte Ministero della Giustizia) i detenuti presenti nelle Marche risultavano 877 (capienza regolamentare 835) di cui 281 stranieri e 679 con condanna definitiva. Da segnalare che una sezione della Casa di reclusione di Fossombrone è ancora chiusa per lavori di ristrutturazione. I picchi maggiori di sovraffollamento si registrano a Villa Fastiggi di Pesaro con 220 detenuti (di cui 27 donne e 87 stranieri) per una capienza prevista di 153 e a Montacuto con 309 presenze (117 stranieri) su una disponibilità regolamentare di 256 posti.
Passando agli altri istituti, presso la Casa circondariale di Ancona-Barcaglione 98 presenze (stranieri 40) su una capienza di 100, a Fermo 55 (14 stranieri) su 41; a Marino del Tronto di Ascoli Piceno 99 (21 stranieri) su 103; a Fossombrone 96 (2 stranieri) su 182. Altra questione, sempre in chiave di sovraffollamento, ha rilevato il Garante, è il fatto che nelle Marche su 877 detenuti ce ne sono 380, con una pena residua da pochi mesi a 3 anni e dunque una sorta di “corto circuito” tra pena da scontare e le eventuali misure alternative. Il dato sale, ha ricordato Giulianelli, “a 505 se aggiungiamo 125 detenuti con pena residua da 3-5 anni. Il 50% dei detenuti potrebbe godere di misure alternative”. Valutazioni che comunque poi afferiscono alla magistratura di Sorveglianza che valuta le condizioni, i rischi di recidiva e l’eventuale pericolosità sociale. Tra le varie problematiche, il Garante ha sottolineato la necessità per i detenuti con problemi psichiatrici di essere ospitati in strutture diverse da carceri; ha richiamato le criticità del carcere di Fermo, un ex convento “che non è possibile destinare” a penitenziario. Ha riferito di un colloquio con il sindaco di Ancona Daniele Silvetti per ripristinare il Sio (Sportello informativo orientativo), anche con fondi del Comune, per servizi di patronato ai detenuti svolti da volontari. Per quanto riguarda la Polizia penitenziaria, riguardo ad ogni istituto, occorre tener conto dell’organico previsto (in base al Decreto Ministeriale dell’ottobre 2017), di quello assegnato e di quello effettivamente presente, compresi i distacchi temporanei, interni ed esterni.