ANCONA – “In questo momento non abbiamo quell’afflusso di migranti delle altre regioni, i Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr) sono degli strumenti per consentire l’identificazione di persone che accedono nel territorio nazionale senza permesso di soggiorno o visto d’ingresso. E’ una misura organizzativa per consentire l’identificazione sulla base del trattato di Dublino, quindi per le Marche non c’è l’esigenza di avere questo centro”. Così il vice presidente della Regione Marche Filippo Saltamartini, assessore con delega alla sicurezza pubblica, risponendo ai cronisti a margine della seduta del Consiglio regionale.
“Se il governo chiedesse di avere un Cpr per regione per ridistribuire i migranti? E’ un tipico strumento di polizia, il governo ha deciso di affidare al ministero della Salute l’individuazione di alcune caserme dismesse, ce ne sono anche nelle Marche. Potrebbe accadere che questa misura sia adottata all’interno della nostra regione ma è un centro di detenzione amministrativa su cui si sta approfondendo la costituzionalità della misura perché prevede misure restrittive della libertà personale ma è una tipica misura di polizia per identificare persone che accedono al territorio nazionale senza avere un documento d’identità”.