Ascoli-Sampdoria, sfida tra cattivissime della B

ASCOLI PICENO – Profuma di Serie A. Ma la classifica dice altro. L’Ascoli (a quota 8) cerca un’ulteriore sgasata, dopo il filotto da 5 punti in 3 partite; la Sampdoria (3) prova a scrollarsi di dosso il momentaccio. O al limite a rimediare all’ultimo scivolone casalingo, con il Catanzaro, il quarto filato, su quattro, a Marassi. Sabato allo stadio Del Duca bianconeri e blucerchiati di fronte, 12 anni dopo.

L’Ascoli battezzerà la gestione tecnica del nuovo direttore sportivo Marco Giannitti, che ha giurato di non pensare ancora al mercato invernale, ma qualche ragionamento, subito, per la difesa andrà fatto. Dall’altra parte Andrea Pirlo, brutalmente, si giocherà la panchina. Il club ligure in settimana gli ha rinnovato la fiducia, ma da Genova riferiscono che per l’ex Maestro trattasi di ultimo bonus. La pazienza dei tifosi, intanto, finita. Messaggio esplicito della Gradinata Sud: “Ad Ascoli solo per vincere”, con il punto finale che non ammette repliche. Anche se gli ultras probabilmente non ci saranno, in virtù dell’obbligatorietà della Tessera del tifoso per effettuare la trasferta.

A conferire una patina che stona coi trascorsi delle due squadre, il trend attuale da cattivissime. Ascoli formazione con più cartellini rossi tra i cadetti, ben 5, già la metà del record della passata stagione; Samp la più ammonita, 25 volte come la Ternana. E ancora: 118 falli per gli uomini di Pirlo, 107 per quelli di William Viali. Che per sabato non avrà sicuramente Tavcar. Da valutare, invece, le condizioni degli altri difensori Adjapong e Bogdan. Sicuramente disponibile Ilija Nestorovski (nella foto), che nelle ultime ore ha dovuto ingoiare il rospo della mancata convocazione in Nazionale per la gara di qualificazione a Euro 2024 con l’Ucraina del 14 ottobre. Nestorovski, fin qui titolare a Cremona e Brescia, sabato potrebbe regalarsi la prima dall’inizio al Del Duca.

Da ultimo: in casa blucerchiata, con Pirlo che medita il passaggio al 3-5-2, infortunati Ferrari, Benedetti, Depaoli e Pedrola.