PESARO – “Ricordare quei momenti è come riviverli un’altra volta, come girare il coltello nella piaga”. Sono le parole della moglie di Marcello Bruzzese, freddato da una scarica di proiettili il 25 dicembre 2018 in via Bovio, nel centro storico di Pesaro. La donna, girata di spalle per la protezione dell’identità e in video collegamento da un sito protetto con il tribunale di Pesaro nell’udienza del processo a carico di Rocco Versace per l’omicidio del marito, ha risposto a fatica, e a tratti con reticenza, alle domande del pubblico ministero e dei legali dell’imputato. Inizialmente ha cercato di ricordare un episodio avvenuto a meta degli anni ’90 avvenuto in Calabria, nel corso del quale sono morti alcuni componenti della famiglia Bruzzese, e il marito è stato ferito con un’arma da fuoco. Poi si è passati al 2003, anno nel quale la famiglia Bruzzese è entrata nel programma di protezione. La donna ha riferito di aver saputo soltanto che il cognato Girolamo Biagio Bruzzese, fratello della vitttima, aveva avuto che fare con la cosca calabrese dei Crea, prima di diventare collaboratore di giustizia. Nel corso dell’udienza è stato ricordato il tentato omicidio commesso dal fratello della vittima, ai danni di Teodoro Crea. Negli ultimi tempi, secondo la testimonianza ascoltata in aula, Marcello Bruzzese aveva avvisato la moglie di mettersi in guardia, in quando avvertiva il rischio di ripercussioni sulla loro famiglia. Si e così arrivati ai giorni precedenti all’omicidio. Nel racconto della donna, il marito è uscito di casa il pomeriggio di Natale intorno alle 18,30 per andare a prendere l’auto nel parcheggio e portarla in garage. “Ho sentito degli spari, ma lì per lì ho pensato che fossero dei botti”, ha detto la moglie di Bruzzese, ipotizzando che qualcuno avesse fatto scoppiare dei petardi come abitudine nei giorni che precedono il Capodanno. Poi ha riferito di essere scesa in garage, dopo aver ricevuto una telefonata dal cognato Girolamo Biagio, e di aver visto l’area già transennata con le forze dell’ordine sul posto. La prossima udienza in corte d’assise a Pesaro si terrà il 25 ottobre. Rocco Versace, 57enne calabrese, è accusato di omicidio volontario aggravato dal fatto di aver agevolato un’organizzazione di stampo mafioso, Versace è stato arrestato dai carabinieri del Ros di Ancona nell’ottobre del 2021 assieme a Francesco Candiloro e Michelangelo Tripodi, condannati entrambi all’ergastolo dal Tribunale di Ancona con il rito abbreviato. Versace per la procura avrebbe avuto un ruolo importante nel pianificare l’omicidio di Bruzzese.