Un insospettabile dipendente comunale nascondeva nel suo pc centinaia di file di natura pedopornografica. In due circostanze avrebbe perfino provato ad adescare un minore, fortunatamente senza riuscirci. È il materiale da brividi raccolto dai Carabinieri del capoluogo nei confronti di un 60enne anconetano, finito ora agli arresti domiciliari.
Le indagini, coordinate dalla Procura dorica, erano partite a ottobre dello scorso anno, dopo la prima denuncia sporta dalla madre di un ragazzino di 12 anni. Ai genitori la giovane vittima aveva confidato di essere stato importunato su un autobus, ad Ancona, da un uomo sulla sessantina. Tentativo che si sarebbe ripetuto a distanza di qualche mese, ma in entrambi i casi il minore era riuscito a divincolarsi da quelle terribili avances. Dopo una lunga e complessa attività investigativa, i militari erano riusciti a dare un nome al molestatore. Durante la perquisizione a casa del 60enne, lo scorso agosto, i Carabinieri avevano trovato e posto sotto sequestro centinaia di foto, video e materiale vario di natura pedopornografica. Una scoperta choc che ha portato il gip di Ancona, Carlo Masini, ad emettere un’ordinanza di custodia cautelare, come richiesto dal pm Andrea Laurino. Proprio ieri, il presunto pedofilo è comparso dinanzi al giudice per le indagini preliminari per sottoporsi all’interrogatorio del gip. Intanto le indagini continuano: in questa fase, l’obiettivo degli investigatori è capire se ci siano altri minori coinvolti e se i file trovati nel computer del 60enne siano stati divulgati in rete.