PORTO RECANATI – Utilizzavano le proprie partite Iva per acquistare moto e pezzi di ricambio da fornitori comunitari e rivenderli con prezzi vantaggiosi, senza però versare l’Iva all’Erario. Un imprenditore senegalese con precedenti nel settore della contraffazione di abbigliamento, e un giovane motociclista italiano residente nella provincia di Ancona, sono finiti nel mirino della Guardia di Finanza di Porto Recanati. L’articolata e complessa indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Ancona, ha portato alla scoperta di un’impresa coinvolta nell’evasione fiscale legata alla commercializzazione di moto “off road” attraverso il mercato elettronico. La crescita rapida dell’impresa, operante in diversi paesi europei, ha sollevato sospetti riguardo all’evasione fiscale e alla gestione dell’attività. Gli investigatori hanno scoperto che il senegalese agiva come mero prestanome, mentre il giovane motociclista italiano era l’ideatore della frode fiscale. L’indagine ha portato alla denuncia di tre persone per reati fiscali e a contestazioni di violazioni amministrative nei confronti di altre otto persone. L’evasione fiscale ha causato un danno all’Erario di oltre 5 milioni. Durante le perquisizioni, sono stati sequestrati dispositivi informatici, telefonici e una somma di 56,905 euro in contanti, parte del profitto dell’attività illecita. L’operazione della Guardia di Finanza ha messo in luce l’importanza di combattere l’evasione fiscale che mina lo sviluppo economico, la concorrenza e la fiducia tra cittadini e Stato.