SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Terzo incontro in tre settimane per il nodo impianti tra Samb e Comune. Mentre per il Ciarrocchi si va verso l’assegnazione diretta (trentennale), per il Riviera delle Palme “siamo appena agli inizi”, come sottolinea il vicesindaco Tonino Capriotti, e in ogni caso la strada è quella del bando pubblico. Prospettiva poco gradita (eufemismo) da Vittorio Massi (nella foto).
“Non possiamo programmare il futuro della Samb senza la sicurezza di poter gestire lo stadio. Che significa? Ognuno la intenderà come vuole” dice il presidente rossoblù, che pure non ha partecipato al summit di stamattina in municipio. Seduti attorno allo stesso tavolo, per il Comune, oltre a Capriotti, il dirigente dei Lavori pubblici Mauro Bellucci e gli ingegneri del settore Enrico Offidani e Nicola Antolini; per la Samb, invece, il notaio Maria Elisa D’Andrea, moglie di Massi, e l’architetto Fabio Scarpantoni.
“Siamo contenti per il Ciarrocchi, con una soluzione adeguata agli investimenti che abbiamo effettuato in passato come Porto d’Ascoli e quelli da fare per tribuna (ora inagibile, ndr) e spogliatoi” dice ancora Massi. Ecco: qui accordo vicino, sulla base del decreto legislativo 38 del gennaio 2023, per il quale una società sportiva può presentare una propria progettazione sugli impianto da cui deriva poi una concessione sulla base degli investimenti effettuati. “I nostri tecnici e quelli della Samb stanno elaborando un progetto a norma. Più alto sarà l’impegno del club, maggiore sarà la durata della concessione” conferma Capriotti. Entro novembre per il Ciarrocchi potrebbe essere trovata la quadra.
Sul Riviera, invece, percorso più lungo. E Samb inquieta. “Al momento paghiamo l’affitto partita per partita. Continueremo così fin quando il Comune non ci dirà cosa fare. Probabilmente vorranno mettere a punto un bando – riprende Massi -, che è sempre rischioso perché chiunque può partecipare e non dà garanzie per il tipo di progettazione che avevamo in mente”. Vale a dire il restyling dello stadio, con l’avvicinamento del secondo anello al campo e la conversione del primo a uso commerciale-fieristico. “Si sta andando in controtendenza rispetto al resto d’Italia, con gli stadi affidati ai club che li gestiscono in cambio di investimenti e programmazione. Come a Caserta, Campobasso, Catania. Qui invece si naviga nell’incertezza. Al momento possiamo programmare al meglio solo per il settore giovanile”.
Così, invece, il vicesindaco: “Da parte nostra c’è massima disponibilità anche sul Riviera. Ma il discorso è più complicato: lo stadio allo stato attuale, a differenza del Ciarrocchi, è agibile e non in concessione. Vanno fatte tutte le procedure secondo i tempi, ma di questo oggi abbiamo solo accennato. Non vedo la fila per la gestione del Riviera: è interesse di tutti arrivare a un’intesa, vanno semplicemente trovati i percorsi giusti”.
Morale: Massi va di corsa, vorrebbe anche per il Riviera l’affidamento diretto, al contrario il Comune frena. In serata contatto telefonico tra il sindaco Antonio Spazzafumo (stamattina assente per motivi personali) e il notaio Maria Elisa D’Andrea. In attesa della formalizzazione di un progetto secondo tutti i crismi, per lo stadio potrebbe maturare una soluzione ponte: la convenzione quinquennale. Previo bando. Ma anche qui la Samb fa notare che occorrerebbe un accordo di almeno il triplo della durata per accedere ai fondi del Credito Sportivo.
La matassa non si dipana. E telenovela Riviera promette altre puntate.