PESARO – Hanno soggiornato, un mese prima dell’omicidio, in diversi hotel, dalla Toscana alla Romagna, fino a Pesaro, sempre con false identità, i killer di Marcello Bruzzese, freddato da una scarica di proiettili il 25 dicembre 2018 in via Bovio, nel centro storico di Pesaro. I loro cellulari criptati agganciati alle celle telefoniche, hanno consentito ai carabinieri del Ros di Ancona di risalire alle vere identità dei due sicari, arrestati successivamente nell’ottobre del 2021. Francesco Candiloro e Michelangelo Tripodi, sono stati condannati entrambi all’ergastolo dal Tribunale di Ancona con il rito abbreviato. Insieme a loro, era stato arrestato anche Rocco Versace, 57enne calabrese, accusato di omicidio volontario aggravato dal fatto di aver agevolato un’organizzazione di stampo mafioso, in questo caso la cosca calabrese dei Crea, alla quale apparteneva Girolamo Biagio, fratello della vittima, prima di diventare collaboratore di giustizia. Versace, al quale gli inquirenti sono arrivati proprio attraverso le celle che hanno agganciato una telefonata tra i due killer e un intermediario, per la procura avrebbe avuto un ruolo importante nel pianificare l’omicidio di Bruzzese. Nell’udienza presso il tribunale di Pesaro, il maresciallo dei Ros che ha indagato sull’omicidio di mafia, ha ricostruito gli spostamenti dei due killer, nel mese precedente all’uccisione di Bruzzese. Prima un soggiorno a Pelago, nella zona di Firenze, poi a Cesena, fino ad arrivare a Pesaro, sempre nel mese di novembre, quando uno dei due sicari ha soggiornato in due hotel differenti nel giro di una settimana. In tutti i casi i pernottamenti sono avvenuti con identità che attraverso la verifica dei documenti, si erano rivelate false. Il Ros dei Carabinieri ha individuato i cellulari criptati utilizzati dai due killer agganciati alle celle telefoniche, negli spostamenti successivi all’omicidio, nei sopralluoghi effettuati nel centro storico di Pesaro nei giorni precedenti al 25 dicmebre 2018, nei vari soggiorni in albergo avvenuti a novembre dello stesso anno, oltre ad un viaggio effettuato in precedenza in Albania nel mese di agosto. Importante nella ricostruzione del percorso effettuato e dei luoghi, per risalire alle identità dei due killer, è stato anche l’ausilio dei targa system posizionati sulla Statale 16, che collega Pesaro alla Romagna.