Altri guai giudiziari per il trapper milanese Shiva, arrestato la scorsa settimana per tentato omicidio a seguito di una sparatoria.
Questa mattina, lunedì 30 ottobre, personale del Commissariato della Polizia di Stato di S. Benedetto del Tronto e delle Squadre Mobili di Ascoli Piceno, Milano e Brescia hanno dato esecuzione ad una ordinanza del Giudice per le Indagini Preliminari di Ascoli Piceno di applicazione della custodia cautelare in carcere per Andrea Arrigoni, alias Shiva,e degli arresti domiciliari per altre quattro, ritenute tutte responsabili di aver partecipato ad una violenta rissa avvenuta a San Benedetto del Tronto il 30 agosto scorso nel corso della quale era spuntato anche un coltello.
Per quell’episodio tre giovani del posto erano finiti al pronto soccorso con lesioni personali guaribili tra i 10 e i 35 giorni.
Secondo le indagini della Procura ascolana sarebbe stato proprio il 24enne trapper, in Riviera per un concerto, a utilizzare il coltello con cui avrebbe più volte colpito alla schiena un ragazzo, estraneo ai fatti, ma amico di altri due che avevano preso parte alla rissa avvenuta nella zona tra piazza Garibaldi e via Montebello, in pieno centro a San Benedetto.
Le attività di indagine, dirette dal procuratore capo Umberto Monti, sono state accuratamente e rapidamente sviluppate dal Commissariato di Polizia di Stato di San Benedetto del Tronto (con attento esame delle immagini di sistemi di videosorveglianza subito acquisite, ascolto di numerose persone e acquisizioni documentali e controlli in relazione alla identificazione, presenza e spostamenti delle cinque persone provenienti dalla Lombardia e poi arrestate), mentre sul piano medico legale si svolgevano a cura della UOC di Medicina Legale AST di Ascoli Piceno tutti i necessari approfondimenti delegati da questa Procura.
Si sono così raccolti elementi di prova che hanno consentito la ricostruzione dei fatti e dei ruoli, disegnando un grave quadro indiziario a carico dei responsabili della rissa e in particolare di coloro che -in predominanza numerica- hanno avuto un ruolo di particolare e specifica violenza, anche utilizzando un coltello e altri oggetti atti a offendere, come delle catene: su tale base è stata richiesta da questa Procura la emissione di provvedimenti di custodia cautelare ritenendo sussistente il pericolo di reiterazione di analoghi reati, richiesta poi accolta dal Giudice per le Indagini Preliminari.
Nei prossimi giorni le persone arrestate verranno interrogate dal Giudice e potranno fornire la loro versione dei fatti e indicare elementi a loro discolpa.