Inchiesta alluvione. Morsucci: “Le responsabilità ci sono”

SENIGALLIA – “Dall’inchiesta ci si poteva aspettare questo elenco di indagati. Come comitato, vogliamo che quelle vittime non siano morti invano e cercheremo sempre di tutelarli di fare giustizia per loro”.  

A parlare è Andrea Morsucci, ilportavoce del comitato alluvionati tra i due fiumi imprese per il territorio, che non si sottrae ad esprime giudizi sull’inchiesta della procura de l’Aquila per “Mancato allertamento della popolazione prima dell’esondazione dei fiumi”.

“Speriamo – prosegue Morsucci – che questa volta indaghino bene e che se ci sono delle responsabilità, e le responsabilità ci sono, mi auguro che gli organi competenti accertino le cause e che sia la volta giusta che qualcuno paghi”.

E mentre ai 14 indagati, sei sindaci delle Valli Misa e Nevola, due funzionari del Vigili del Fuoco e sei della Protezione Civile, si contesta il reato di cooperazione in omicidio colposo plurimo, Morsucci punta l’attenzione sulla manutenzione del fiume, per la quale la procura abruzzese sarebbe al lavoro anche su secondo filone di indagine.

“Si continua a sbagliare – aggiunge il portavoce del comitato alluvionati -sulla modalità nel fare le cose. La manutenzione di un fiume è una cosa semplicissima, ma da decenni ci si è dimenticati di farla. Mi auguro che la Procura faccia un’indagine seria”.              

Il portavoce del comitato evidenzia di aver perso la fiducia e di dover solo attendere un nuovo momento di terrore per il rischio di ulteriori future esondazioni.

“Cercheremo – conclude Morsucci – di indagare anche noi come cittadini. Non ci fidiamo più di nessuno. Fino ad oggi ci è andata bene, perché il meteo ci ha aiutato alla grande, considerando che a novembre ancora sembra estate. Però sicuramente, prima o poi arriveranno le piogge ed il giorno in cui ci saranno criticità, torneremo nel terrore. Ogni zona, in cui l’acqua è traboccata nel settembre 2022, sarà da noi presidiata. Saremo negli stessi punti a vigilare e fare video, perché dobbiamo dimostrare che in certi punti di criticità, ad oggi purtroppo non è stato fatto niente”.