Fossombrone – Omicidio Marina Luzi, Marchionni dichiarato incapace di intendere e di volere

Andrea Marchionni era incapace di intendere e di volere quando ha ucciso Marina Luzi. E’ quanto contenuto nella perizia psichiatrica depositata presso il tribunale di Urbino. Il caso riguarda l’omicidio di Marina Luzi, la 39enne di Fossombrone, mamma di una bambina di poco più di due anni che il 25 luglio scorso è stata uccisa a sangue freddo sull’uscio di casa dal cognato Andrea Marchionni, 47 anni, falegname. Poco dopo l’uomo è andato a costituirsi alla stazione dei carabinieri di Fossombrone consegnando la Beretta regolarmente detenuta per attività sportive e limitandosi a rivelare di avere ucciso una donna. Nella perizia, che risponde ai quesiti posti dal gip di Urbino in seguito alla lettera consegnata dall’omicida agli inquirenti, viene riportato che Marchionni era del tutto incapace di intendere e di volere al momento del fatto. Sarebbe affetto da «schizofrenia paranoide» e da «psicosi delirante». Una patologia che sarebbe insorta due anni prima, dai tempi del Covid, con effetti «deliranti e allucinatori». Le sue convinzioni deliranti erano che la massoneria aveva diffuso il contagio del Covid e che lui stesso avrebbe subìto una tortura. L’omicidio sarebbe stata la «soluzione per eliminare il persecutore». A guidarlo i «demoni nella sua testa». Un omicidio che avrebbe commesso con «intenzionalità, lucidità e freddezza». Ma «senza comprensione della realtà». Il perito del tribunale ne ha confermato la pericolosità sociale, ma al tempo stesso lo ha giudicato in grado di partecipare al processo. Qui si apre uno scenario nuovo per il percorso giudiziario. Marchionni sarà trasferito in una Rems, ma ancora in via provvisoria e ogni sei mesi si dovrà procedere al rinnovo dell’accertamento della condizione di pericolosità sociale. Il pubblico ministero dovrà quindi formulare il capo di imputazione definitivo e ne chiederà il rinvio a giudizio. Poi sarà il turno della difesa, che dovrà chiedere il dibattimento in Corte d’assise o il rito abbreviato. In asssenza di novità sugli accertamenti psichiatrici, il giudice o la Corte d’assise dovrebbe pronunciare una sentenza di assoluzione perché l’imputato era incapace di intendere e di volere all’epoca. A quel punto la misura di sicurezza nella Rems diventerebbe definitiva, a garanzia della sicurezza sociale.
La prossima udienza di terrà il 20 dicembre per la perizia sul computer di Marchionni.