Omicidio Casoli – Il movente potrebbe essere passionale

La vita di coppia di Michele Faiers e Michael Whitbread al setaccio degli inquirenti che indagano sull’omicidio della 66enne inglese uccisa il 28 ottobre scorso con sette coltellate alle schiena nella villetta di contrada Verratti, a Casoli, in cui viveva con il compagno di 74 anni. Sul convivente, recluso nel carcere di Londra, pesano gravi indizi di colpevolezza.  Secondo la ricostruzione della Procura di Chieti, il movente del delitto sarebbe di natura passionale. La vittima sospettava che Whitbread la tradisse e, per questo, voleva tornare in Inghilterra. Le carte dell’inchiesta e gli elementi raccolti dai carabinieri di Lanciano e dai colleghi della Scientifica del comando provinciale di Chieti, rivelerebbero ripetuti litigi tra i due per motivi di gelosia. Michele era convita che il compagno avesse altre relazioni. Ne avrebbe parlato anche con l’amica, Petrina Helen Keay. La stessa che la mattina del 1 novembre scorso, preoccupata perché Michele non rispondeva alle sue telefonate, uscì di casa e da Palombaro raggiunse la villetta al civico 70 di contrada Verratti, facendo per prima la drammatica scoperta. Il corpo senza vita della 66enne era in camera da letto, parzialmente coperto con un lenzuolo bianco e immerso in una pozza di sangue. Di Michael Whitbread nessuna traccia come pure della sua Jeep Compass bianca. In casa c’erano solo i cani della coppia, ora affidati alle cure della’amica di Michele.

Il 74enne, ex istruttore di guida, rintracciato in Inghilterra, resta in carcere, a Londra. L’udienza preliminare programmata giovedì davanti al giudice della Westminster Magistrates’ Court è stata rinviata al prossimo 7 dicembre a causa di alcuni problemi di rete che hanno fatto saltare il collegamento con il carcere londinese. In attesa del pronunciamento dei giudici inglesi sull’estradizione in Italia l’uomo, che tramite i suoi legali chiede la scarcerazione, rimarrà ancora un mese in stato di detenzione con l’accusa di omicidio aggravato.