Cherubini, primario diabetologia pediatrica Salesi. “Migliorare l’assistenza”

ANCONA – In occasione della giornata mondiale del diabete, sono numerose le iniziative informative e gli screening organizzati nella regione.

Nelle Marche soffrono di diabete circa 80 mila persone (67 mila seguite dai centri diabetologici, le restanti dai medici di base), il 4,4% della popolazione, con oltre 300 pazienti pediatrici. La patologia determina un aumento nel sangue dei livelli di glucosio per un deficit della quantità e, spesso, dell’efficacia dell’insulina, l’ormone prodotto dal pancreas che controlla i livelli di glicemia.

Le Marche contano 15 Centri di Diabetologia per adulti più uno pediatrico (presso il Salesi), da tempo collegati in rete e 13 Associazioni territoriali di pazienti.

Al microfono di Vera Tv, l’autorevole testimonianza del dottor Valentino Cherubini, presidente società italiana endocrinologia pediatrica e direttore diabetologia pediatrica dell’ospedale Salesi di Ancona.

“Il diabete in età pediatrica – afferma il dottor Cherubini – colpisce all’incirca 1700 bambini ogni anno. In Italia abbiamo circa 15 mila bambini al di sotto dei 18 anni. Il mio impegno è non solo all’interno del Salesi che è primario e che continuo da molti anni, ma quello di aiutare la società italiana endocrinologia pediatrica a migliorare l’assistenza nei bambini con il diabete.

Non bisogna avere paura del diabete perché si possono raggiungere ugualmente tutti gli obiettivi che una persona desidera raggiungere nella vita. Si può avere anche una vita serena e lunga se si seguono delle precauzioni particolari.

Il messaggio che arriva in questa giornata così importante – prosegue il primario – è quello che attraverso le nuove tecnologie, possiamo controllare molto meglio l’andamento della glicemia ed assicurare un futuro senza le complicanze. Ma soprattutto c’è la grande novità dello screening per il diabete che è diventato legge poche settimane fa e ci consentirà di individuare precocemente le persone che hanno un rischio di diabete. In questo modo – conclude Valentino Cherubini – si possono evitare gravi problemi che possono insorgere con la complicanza del ritardo della diagnosi”.