Rocco Versace, nel giorno in cui Marcello Bruzzese è stato ucciso, non era a Pesaro. Ma ha avuto, proprio in quelle ore, contatti telefonici con i due killer. Lo ha chiarito il maresciallo dei Ros che ha indagato sull’omicidio di mafia, portando all’attenzione della corte d’assise di Pesaro, i movimenti del 57enne calabrese attraverso le rilevazioni delle celle telefoniche che hanno agganciato il celluare criptato che utlizzava lo stesso Versace. In particolare, alle 17,25 del 25 dicembre 2018, un’ora prima in cui Bruzzese veniva freddato con una scarica di proiettili in via Bovio, Versace si trovava a Rizzicoli, in Calabria. L’uomo è accusato di omicidio volontario aggravato dal fatto di aver agevolato un’organizzazione di stampo mafioso, in questo caso la cosca calabrese dei Crea, alla quale apparteneva Girolamo Biagio, fratello della vittima, prima di diventare collaboratore di giustizia. Per la procura Versace avrebbe avuto un ruolo importante nel pianificare l’omicidio di Bruzzese. Come era emerso nella precedente udienza, il 57enne e uno dei due sicari, Michelangelo Tripodi, condannato insieme a Francesco Candiloro all’ergastolo dal Tribunale di Ancona, avevano soggiornato in un bed and breakfast nella zona di Ivrea, nel periodo di fine marzo 2018. Ma in quel caso il loro interesse era rivolto su Francesco Bruzzese, un altro fratello della vittima, e ritenuto uno dei potenziali obiettivi per la vendetta di stampo mafioso. In particolare era stato intercettato un contatto tra Versace e un componente della famiglia Crea. Tra il 19 e il 21 novembre dello stesso anno Versace e Tripodi avevano poi soggiornato in un hotel in Toscana. A quel punto i due si erano separati: il 57enne, che come rilevato dalle intercettazioni, ha sempre tenuto contatti quasi quotidiani con il figlio e la moglie, aveva fatto ritorno in Calabria, mentre Tripodi si è spostato verso Pesaro, soggiornando in due hotel differenti nel giro di una settimana, Nel periodo tra fine di novmebre e inizio dicembre di cinque anni fa, le celle telefoniche criptate utilizzate dall’imputato e dai due killer sono state individuate nelle stesse aree, prima a Vibo Valentia, poi nella zona di Rieti, facendo ipotizzare incontri e contatti, prima che avvenisse l’uccisione di Bruzzese. Nei giorni precedenti al Natale iniziano i sopralluoghi dei killer nel centro storico di Pesaro, e in via Bovio, dove Bruzzese abitava con la famiglia. Versace e i due sicari sono stati successivamente arrestati nell’ottobre del 2021. Prossima udienza il 29 novembre.