Un quarantaseienne ascolano, accusato di lesioni gravi e minacce con l’aggravante di aver commesso i reati ai danni della moglie in presenza della figlia minoirenne, difeso dall’avvocato Silvia Morganti, è stato condannato dal giudice del tribunale di Ascoli, Alessandra Panichi, ad un anno e sei mesi di carcere. Nel marzo del 2019, l’uomo era stato arrestato dopo che aveva aggredito, minacciato e picchiato la sua ex moglie. La donna era stata a messa insieme con la figlia e quando era rientrata a casa e aveva trovato il suo ex marito a dormire in camera da letto e ne era nata una discussione e in preda all’ira, aveva lanciato verso di lui una scatoletta di un medicinale vuota. Tanto era bastato per scatenare l’ira dell’uomo che: aveva afferrato per il collo la ex moglie e l’aveva spintonata contro il muro. La situazione era poi peggiorata ulteriormente a metà pomeriggio, l’ex marito, aveva iniziato di nuovo a provocare la donna fino a quando non l’aveva nuovamente aggredita strattonandola per le braccia e afferrandola ancora una volta per il collo per poi scaraventandola con violenza a terra provocandole un forte trauma e un successivo malore . Era stata la figlia tredicenne, rientrata in casa dopo aver trascorso il pomeriggio insieme con le sue amiche, ad approfittare di un momento di distrazione del padre e aveva chimato il 113 chiedendo aiuto. Pochi minuti dopo, una pattuglia è arrivata nell’abitazione della coppia e aveva poi provveduto all’arresto dell’uomo. La donna, invece, venne accompagnata al pronto soccorso del Mazzoni dove le venne diagnosticata una frattura vertebrale, contusioni multiple e numerose ecchimosi su tutto il corpo. I militari dell’Arma raccolsero la sua denuncia e arrestarono l’ex marito.. Al termine del processo di primo grado, l’uomo è stato condannato a un anno e sei mesi di carcere.