L’Associazione Culturale Internazionale Identità Europea è lieta di annunciare la prossima tre giorni di convegni “Colloqui le marche e l’oriente Giuseppe Tucci”, una serie di incontri di grande rilievo culturale che si terranno a Fermo il 29 novembre, a Macerata il 30 novembre e ad Ancona il 1° dicembre. L’ingresso è libero e aperto a tutti gli interessati.
Questo evento, cui parteciperà tra gli altri illustri relatori il Professor Franco Cardini, storico di chiara fama, medioevalista, attento osservatore e studioso dei complessi rapporti religiosi, politici e culturali che caratterizzano da secoli le civiltà d’Oriente e d’Occidente, rappresenta il culmine del primo anno del Progetto del Parco Storico-Letterario “Le Marche e l’Oriente – Giuseppe Tucci”, un’iniziativa pensata e realizzata da Identità Europea e dall’Assessorato al Turismo del Comune di Macerata, grazie a un finanziamento dell’Assessorato alla Cultura della Regione Marche.
L’idea nasce per valorizzare, attraverso l’opera dell’orientalista e scrittore Giuseppe Tucci, il patrimonio storico e ambientale delle Marche, territorio che ha visto nei secoli nascere e affermarsi un vasto movimento del missionariato religioso verso l’Oriente. Nel tempo presente in cui gli unici rapporti fra Oriente ed Occidente sembrano ridursi a conflitti economici o campali, è quanto mai necessario per gli Europei riscoprire tutte le ragioni del confronto, della mediazione e della reciproca conoscenza lungo i sentieri dell’Eurasia, così come Giuseppe Tucci aveva già ben compreso poco meno di cent’anni fa.
Giuseppe Tucci, è stato il miglior studioso delle Tradizioni culturali e spirituali dell’Oriente eurasiatico del XX secolo. Tra il 1925 e il 1930 insegnò nelle università indiane di Calcutta e Shantiniketan, dove conobbe R. Tagore e Gandhi. Docente di filosofia e religioni dell’India e dell’Estremo Oriente presso l’Università di Roma (1930-64), Vicepresidente e poi Presidente dell’Istituto italiano per il Medio ed Estremo Oriente – IsMEO (1933-78), Accademico d’Italia (1929), Jawaharlal Nehru (1978) per la sua infaticabile attività di ricerca nell’ambito della cultura indiana. I suoi studi hanno abbracciato il campo dell’indologia, quello della sinologia e delle lingue e religioni tibetane. Compì numerose spedizioni scientifiche in India, nel Tibet e nel Nepal; promosse e diresse inoltre missioni archeologiche in Afghanistan e in Iran. Tra i suoi scritti più noti: Storia della filosofia cinese antica (1922); Buddhismo (1926); Indo-Tibetica (1932-33); Tibetan painted scrolls (3 voll., 1949, trad. it., 2015); A Lhasa e oltre (1952): Tra giungle e pagode (1954); Storia della filosofia Indiana (1958); Il trono di diamante (1967); Tibet, land of snows (1968); Die Religionen Tibets (1970); Archaeologia Mundi: Tibet (1977).