Per lo sport italiano, quella di incontrare il Presidente della Repubblica sta diventando una piacevole abitudine. E questa mattina in Quirinale è successo ancora, con Sergio Mattarella che ha ricevuto i campioni azzurri dell’atletica leggera e del pentathlon moderno.
“Essere invitati qui da soli è un inedito, una prima volta assoluta per questi due mondi”, l’esordio del presidente del Coni, Giovanni Malagò. Un discorso al quale hanno fatto seguito quelli dei presidenti Fidal e Fipm, Mei e Bittner, che hanno ricordato “l’incredibile anno di successi vissuto nel 2023”. Il Capo dello Stato, invece, ha immediatamente raccolto l’appello lanciato poco prima dal capitano azzurro dell’atletica, l’anconetano Gianmarco Tamberi, davanti anche al ministro per lo sport e per i giovani, Andrea Abodi. “Rappresentare l’Italia è un onore, ma porta anche pressioni – comincia l’oro olimpico di Tokyo – E questa, troppa spesso accentuata, lede la parte più intima di noi. Chiedo che si riconosca la nostra umanità”.
Perché per Gimbo “la cura maniacale dello sport” non è sinonimo di “infallibilità”. Parole che hanno colpito Mattarella. “La pressione sugli atleti è comprensibile per la carica della competizione, ma ha anche dei risvolti che contribuiscono a critiche immotivate e dimenticano che i vostri risultati sono frutto di dedizione, sacrifici e una preparazione impegnativa e laboriosa”, le parole del Presidente della Repubblica. “Abbiamo bisogno della vostra comprensione”, aggiunge invece Tamberi, rivolgendosi a tifosi e media.
“Ci sono tanti atleti che soffrono il voler piacere a tutti i costi – prosegue – Passano 365 giorni l’anno per performare in una determinata data e poi hanno paura di essere criticati. Ma il succo è che tutti lavoriamo per portare l’Italia il più in alto possibile. Mi piacerebbe vedere questi ragazzi supportati come fossero una squadra del cuore degli italiani”.
Poi il dito puntato verso i social: “Non sarò io a cambiare le cose, ma sicuramente vanno regolamentati. Accanirsi verso persone, indubbiamente privilegiate, ma che cercano comunque di fare di tutto e passano momenti difficili, rischia di affossare gioielli che potrebbero portare tanto al Paese”. Parole da capitano, qualcuno addirittura si azzarda a pensare da portabandiera dell’Italia a Parigi 2024. Ma per quello è ancora presto. Nel frattempo resta l’onore di esser ricevuti in Quirinale dal Capo dello Stato al quale Tamberi ed Elena Micheli hanno consegnato i rispettivi omaggi per l’ospitalità: una maglia della nazionale firmata e una copia della medaglia vinta ai mondiali da parte del pentathlon, una miniatura della Coppa Europa e una maglietta della nazionale firmata da parte dell’atletica.
Foto Virgilio Sport