Fano – Omicidio Via Montefeltro, Sfuggiti nell’interrogatorio: “Dispiaciuto per aver ucciso mia moglie”

E’ riuscito a sostenere l’interrogatorio di garanzia Angelo Sfuggiti, il 70enne accusato di omicidio volontario aggravato dal vincolo familiare nei confronti della moglie Rita Talamelli, 66 anni, uccisa il 20 novembre scorso, nella loro abitazione in via Montefeltro a Fano. E’ stato portato in aula dal reparto di psichiatria di Muraglia dove si trova ancora ricoverato per via delle sue condizioni psicofisiche. Dopo l’omicidio della moglie, i cui funerali si sono tenuti nei giorni scorsi nella chiesa di San Pio X, il 70enne aveva tentato di togliersi la vita con ingerendo barbiturici e iniettandosi aria con una siringa, oggetto sequestrato. L’uomo ha confermato di aver ucciso la moglie, spiegando quanto accaduto fin dalle prime ore del mattino. La moglie, sofferente di una patologia psichiatrica, si era alzata alle 4 del mattino ed era andata in cucina. Qui avrebbe iniziato a gettare a terra strofinacci e altri oggetti, provocando del trambusto. Il marito si era svegliato per chiedere conto di quanto stesse facendo e la donna avrebbe risposto che voleva andare in banca. Sarebbe nato un diverbio con Sfuggiti che avrebbe cercato di spiegare alla moglie che ci sarebbe potuta andare più tardi. Lei avrebbe reagito in malo modo insultando e aggredendo il 70enne. Lei gli avrebbe sferrato dei calci e lo avrebbe graffiato. Un momento concitato in cui i due sarebbero caduti a terra. Qui Sfuggiti avrebbe prima stretto le mani attorno al collo della donna, poi avrebbe stretto il foulard che lei aveva già addosso, fino a soffocarla. Sfuggiti ha anche aggiunto di essere dispiaciuto per quanto accaduto. A dare l’allarme lunedì sera, uno dei due figli della coppia, arrivato nell’abitazione dei genitori preoccupato in quanto avrebbe tentato invano di mettersi in contatto con il padre. Rita era stata colpita anni fa da un aneurisma, dal quale non si era pienamente ripresa sul piano neurologico, ed era degradato nel tempo in una malattia psichiatrica. La prolungata assistenza alla moglie, svolta con generosità anticipando anche l’uscita dal lavoro, aveva generato una sofferenza psicologica nella vita di Sfuggiti, il quale aveva già tentato di suicidarsi.