Pesaro – Rocco Versace intercettato per sei mesi dai carabinieri dopo l’omicidio Bruzzese

Rocco Versace è stato intercettato per sei mesi consecutivi. La specifica attività di indagine, avvenuta tra ottobre 2020 e marzo 2021, ha contribuito, attraverso le conversazioni intercettate dai carabinieri, a delineare quel ruolo importante che il 57enne calabrese avrebbe avuto, secondo la procura, nella pianificazione dell’omicidio di Marcello Bruzzese, freddato da una scarica di proiettili il 25 dicembre 2018 in via Bovio, nel centro storico di Pesaro. Attraverso le testimonianze di due marescialli della sezione anticrimine di Ancona che hanno indagato sull’omicidio di mafia, rese durante l’udienza presso il tribunale di Pesaro, la corte d’assise è stata informata, inoltre, di un’intercettazione audiovideo, risalente a gennaio 2022, presso il carcere di Nuoro, dove Versace era rinchiuso, dalla quale emerge che nel corso di un colloquio con alcuni familiari, il 57enne preleva da una tasca dei pantaloni un piccolo biglietto, il cui contenuto non è stato identificato, e lo passa al figlio. Dall’esame delle telefonate effettuate da Versace, che i carabinieri hanno intercettato, tutte effettuate con un’utenza non criptata, sono stati rilevati più di 40 contatti con un uomo che è risultato essere un amico stretto di Michelangelo Tripodi, uno dei due killer di Bruzzese. I contatti rilevati dalle conversazioni telefoniche di Versace tra fine 2020 e inizio 2021, sono stati incrociati con quelli rilevati da un’utenza utilizzata dal figlio Teodoro, intestata ad un prestanome, negli otto mesi precedenti all’omicidio in via Bovio. Contatti che nella maggior parte dei casi coincidono. Versace è accusato di omicidio volontario aggravato dal fatto di aver agevolato un’organizzazione di stampo mafioso, la famiglia calabrese Crea, appunto, alla quale apparteneva Girolamo Biagio, fratello della vittima, prima di diventare collaboratore di giustizia. Nelle precedenti udienze, i carabinieri avevano portato alla luce il rapporto fiduciario di Versace con i Crea, attraverso l’esame delle varie indagini relative alla cosca calabrese e ai loro legami con altre famiglie mafiose della Piana di Gioia Tauro, In particolar modo, nel procedimento legato al processo Toro, che prende il nome dall’appellativo del capofamiglia Teodoro Crea, era stata coinvolta anche la figura di Versace, condannato a 2 anni e 6 mesi per favoreggiamento personale. Il 57enne calabrese è stata arrestato a ottobre 2021, insieme ai due sicari di Bruzzese, Michelangelo Tripodi e Francesco Candiloro, condannati all’ergastolo dal tribunale di Ancona. Prossima udienza il 13 dicembre.