PESARO – E’ atteso a giorni l’esito dell’ulteriore accertamento dei periti, richiesto dal gip del tribunale di Pesaro, sulle condizioni psicofisiche di Michael Alessandrini, il 30enne pesarese, reo confesso dell’omicidio di Pierpaolo Panzieri, avvenuto la sera del 20 febbraio in casa con 17 coltellate nel centro storico di pesaro in via Gavelli. Il giudice di sorveglianza aveva respinto l’istanza presentata dal legale di Alessandrini, l’avvocato Salvatore Asole, per il ricovero in una Rems o gli arresti domiciliari con braccialetto elettronico.
Il 30enne si trova rinchiuso nel carcere di Villa Fastiggi, dove era stato trasferito dall’istituto penitenziario di Ascoli, una struttura che permetteva cure e isolamento e dove Alessandrini era detenuto in regime di osservazione dalla scorsa primavera. Lì aveva ricevuto le visite del collegio peritale che aveva poi redatto la perizia sulle sue condizioni psicofisiche. Il pool di periti a settembre aveva decretato, nel corso dell’udienza preliminare, la semi-infermità mentale di Michael. Una relazione che si concludeva con la necessità per il 30enne di un piano integrato che contenga una componente psicofarmacologica, psicoterapeutica e di reinserimento sociale. Un programma che per il suo legale non sarebbe compatibile con il regime di detenzione in carcere. Dopo il trasferimento a Pesaro era stata quindi presentata l’istanza per chiedere se Alessandrini fosse compatibile con il carcere, visto l’esito degli esami, avanzando piuttosto l’ipotesi che fosse un soggetto da curare. Dopo che saranno stato depositati i documenti integrativi del collegio peritale, la difesa valuterà di ripresentare l’eventuale richiesta delle due possibili misure cautelari alternative al carcere. E proprio la difesa legale di Alessandrini si è ampliata con l’arrivo dell’avvocato Carlo Taormina, che affiancherà l’avvocato Asole. Taormina, salito alla ribalta delle cronache per aver difeso Anna Maria Franzoni nel delitto di Cogne, aveva fatto parte, restando nella provincia pesarese, anche del pool difensivo di Igli Meta, il giovane albanese reo confesso dell’omicidio di Ismaele Lulli, avvenuto nelle campagne di Sant’Angelo in Vado il 19 luglio 2015. Sul fronte del procedimento penale nel delitto Panzieri, se nel capo di imputazione che verrà formulato dalla procura, non dovesse essere contestata la premeditazione, le aggravanti dei futili motivi, crudeltà e minorata difesa, non porterebbero all’ergastolo, e si potrebbe accedere al rito abbreviato. E questo è l’obiettivo della difesa perché Alessandrini potrebbe beneficiare dello sconto di legge pari a un terzo della pena oltre alla questione della semi-infermità. Spetterà al pm Silvia Cecchi formulare la richiesta di rinvio a giudizio e la chiusura delle indagini preliminari. Poi la palla passerà alla difesa per la scelta del rito. Dopo l’omicidio di Pierpaolo, Alessandrini era scappato in Romania, in una fuga durata 30 ore, prima di essere bloccato dalle autorità romene e portato a Timisoara, dove era stato rinchiuso in cella fino all’estradizione in Italia.