Il Cogeu ricorda le vittime della Lanterna Azzurra

Continua l’impegno per ricordare la tragedia della discoteca Lanterna Azzurra di Corinaldo (Ancona), in cui morirono cinque adolescenti e una giovane mamma.

A dare corpo alle iniziative per la giornata di oggi, 8 dicembre, come ogni anno, è il Cogeu, l’associazione che coinvolge alcuni familiari delle vittime e tanti giovani loro coetanei. Oltre a una tavola rotonda con autorità, dirigenti scolastici ed esponenti del settore del pubblico intrattenimento, sono in programma anche una messa e un’esibizione musicale, per far capire che ci si può, anzi, che ci si deve poter divertire in tutta sicurezza.

Sono proprio i ragazzi a parlare ai giovani e agli adolescenti di oggi – spiega la presidente del Cogeu, Luigina Bucci – quando è avvenuta la tragedia molti non sapevano bene cosa fosse successo o non erano in grado di comprenderlo. Oggi quando ascoltano le testimonianze di chi quella sera era lì presente ed è rimasto ferito, o di chi ha perso un amico o un’amica, rimangono increduli“. Far ricordare quello che è accaduto nel 2018 è uno degli obiettivi dell’associazione: “Qualcuno sta già dimenticando, ma simili fatti non devono accadere mai più“.

Giovani e adulti stanno portando avanti anche un impegno in ottica legislativa: grazie alla collaborazione con i parlamentari regionali è stato presentato al Senato, poi approvato, un disegno di legge per istituire a livello nazionale una giornata per il divertimento in sicurezza, alla stregua di quanto fatto nelle Marche.

Tra alcune settimane dovrà essere discusso in commissione affari istituzionali alla Camera” afferma Bucci, che si appella al mondo politico perché emerga una netta volontà di legiferare in materia e garantire così ai giovani il diritto di divertirsi in sicurezza: “Quella notte i giovani sono stati lasciati soli, è giunto il momento che noi adulti facciamo qualcosa di più che ricordare. E’ un impegno faticoso, in molti momenti serve tanta tenacia per andare avanti“. L’appello viene rivolto anche agli stessi giovani perché siano più consapevoli sui locali in cui vanno a divertirsi. “Il cambiamento richiede tempo e l’impegno di tutti” conclude.