Sono state notate delle tracce, e bonificate altre zone limitrofe alla valanga, ma non sono ancora stati trovati i quattro escursionisti di Avezzano scomparsi domenica sul Monte Velino, e le speranze di trovarli ancora in vita si riducono ora dopo ora. Anche questa quinta giornata di ricerche si è conclusa senza esito.
Solo una breve pausa nel maltempo prevista per domani mattina potrebbe aiutare i soccorsi: pausa che permetterebbe di portare in quota sia del nuovo personale sia un battipista scavatore via elicottero da Ovindoli (L’Aquila) per aiutare a rimuovere la neve.
Anche oggi le operazioni si sono concluse senza esito e sono state portate avanti in condizioni estremamente difficili a causa del pericolo valanghe, del forte vento, delle temperature estremamente rigide e della presenza di pericolosi accumuli di neve fresca, esponendo a rischio l’incolumità dei soccorritori stessi.
La zona da perlustrare, come è emerso nella conferenza stampa di oggi al campo base di Massa d’Albe, è una valanga dentro un fronte di neve profondo anche 9 metri, lungo 2 km e largo mediamente almeno 100 metri.
Per questo sta arrivando anche un potente sonar dalla Valle d’Aosta. Si tratta di una tecnologia Recco, dunque di un’antenna di grande diametro, trasportata da un elicottero che tramite un segnale cerca le tracce dei dispersi scandagliando la profondità nevosa alla ricerca di oggetti metallici.
Ma a preoccupare i soccorritori è anche l’incertezza sull’effettivo luogo dove potrebbero essere finiti Tonino Durante, 60 anni, GianMauro Frabotta, 33, Gianmarco Degni, 26 e Valeria Mella, 25, domenica scorsa: il ritrovamento dell’auto dei 4 vicino al rifugio più avanti dell’inizio della valle non da nessuna certezza sul percorso effettuato dai dispersi.
Nei prossimi giorni inoltre non è previsto un meteo favorevole e se dovesse nevicare i soccorsi subirebbero una battuta d’arresto.