Un mese fa erano entrati in uno studio commerciale di Porto d’Ascoli facendo volare scrivanie, pestando a sangue e minacciando con un coltello un dipendente, finito in ospedale con varie contusioni.
Due fratelli albanesi di 44 e 40 anni sono rinchiusi ai domiciliari e lì resteranno dopo l’interrogatorio di garanzia davanti al Gip del tribunale di Ascoli. La squadra di Polizia Giudiziaria li ha tratti in arresto dopo un’indagine-lampo che ha portato a ricostruire anche il motivo della violenta aggressione.
La vittima aveva infatti denunciato per truffa uno dei due fratelli, titolare di una concessionaria auto, reo, secondo una precedente attività di indagine della Guardia di Finanza, di ritoccare al ribasso il chilometraggio delle vetture. L’aggressione era quindi tesa a far ritirare la querela presentata alle Fiamme Gialle con le minacce. Ma l’albanese non ha fatto altro che peggiorare la sua situazione, trascinando con sé anche il fratello.
Entrambi sono gravemente indiziati dei reati di concorso in tentata violenza privata aggravata, concorso in lesioni personali aggravate e in danneggiamento e in porto di strumenti atti ad offendere. Dalla successiva perquisizione nell’abitazione e in concessionaria i poliziotti hanno rinvenuto sia un coltello a scatto che uno sfollagente in ferro, illegalmente detenuti e sequestrati.