“De Sarlo mi ha comunicato ieri sera alle 23.30 che non avrebbe presentato alcuna offerta. Un fulmine a ciel sereno. Nel corso della notte ho cercato di capire il motivo del suo dietrofront, ma non ci sono riuscito. Non mi ha dato una spiegazione chiara. Posso solo assicurare che il problema non è di natura economica. Era tutto pronto: offerta, assegno circolare da 100mila euro, tutto”. Così Gianni Moneti, al telefono, in macchina. L’ex patron rossoblù è diretto a Battipaglia, per parlare di persona con l’imprenditore Antonio De Sarlo, che domenica aveva creato la Sambenettese 1923 per partecipare all’asta fallimentare di oggi.
“Non mi capacito. Non so cosa possa essere successo nelle ultime ore. Una vera spiegazione De Sarlo non me l’ha data e invece vorrei capire. So solo che più tardi farà un comunicato stampa. Mi dispiace, sono deluso: mi sono speso da settimane per salvare la Samb, questo era il mio unico interesse. Ne esco male? Lo so benissimo. Ripeto: chiedo scusa a tutti” conclude Gianni Moneti.
Nella foto lo studio del notaio Pietro Caserta, a San Benedetto del Tronto: lì entro le 11 dovranno pervenire offerte per rilevare il titolo sportivo della Samb